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Anno edizione: 2009
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La storia contenuta in questo libro è veramente contorta e difficile da interpretare, chiaramente ci sono più letture possibili e a più livelli. Bisogna tenere presente che è un'opera giovanile di Musil, scritta poco dopo essere uscito da un collegio, molto simile a quello in cui va il protagonista, e pertanto riflette molto della sua biografia personale. Il giovane Törless è anche un banco di prova, una specie di esercizio nelle tematiche e nello stile per il suo grande capolavoro "L'uomo senza qualità", troviamo infatti in Törless alcuni tratti che si svilupperanno in Ulrich. Le tematiche trattate sono molteplici, prima tra tutte c'è il distacco del giovane che va in un collegio dalla famiglia, il profondo attaccamento che lo legava alla madre viene sostituito prima dall'esercizio della scrittura come valvola di sfogo, poi con l'amicizia con due figure non molto positive. Questi eventi però non sono la chiave di tutto, non sono gli incontri in sé a dover farci riflettere ma quello che nascondono. Essi, infatti, rivelano un desiderio di affermare la propria individualità in un momento delicato della vita di Törless, in cui non ha niente a cui aggrapparsi, non si conosce e si sente estraneo anche a se stesso. Tramite l'aiuto di alcune riflessioni filosofiche (su Kant) e anche scientifiche (sull'Infinito e sui numeri irrazionali), riesce a farsi una sua idea di cosa sia la vita e come deve affrontarla. Nel finale non c'è una risoluzione totale, è sempre aperto uno spiraglio che ci fa capire che la riflessione di Törless continuerà ma anche sta cominciando ad acquisire i mezzi per poterla portare avanti.
Il giovane Torless viene mandato in un famoso collegio militare per completare la sua educazione. Il passaggio dall'adolescenza alla maturità avverrà in modo traumatico sia per il sistema matematico che entra in crisi (Torless non accetta e non comprende i numeri immaginari) e, soprattutto, per la violenza tirannica e feroce che due suoi compagni esercitano sul coetaneo Bandini: una violenza fisica e morale che vuole arrivare a distruggere fisicamente e moralmente questa persona trasformandola in un oggetto. E'un bel libro che lascia sconcertati per la lucida descrizione della volontà dei compagni di Torless di asservire completamente una persona fino a renderla come un "giocattolo" nelle loro mani.
Due sadici adolescenti che sfogano le loro nascenti e violente pulsioni su un povero coetaneo reo di aver rubato denaro dagli armadietti del collegio. E Törless che talvolta sta a guardare nauseato, talaltra si sente talmente attratto dal malcapitato da desiderarne (e ottenerne) un congiungimento fisico. Senza mai però dimenticare di sfracellare le scatole del povero lettore con una sequela di inutili considerazioni filosofiche/etiche/matematiche.
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