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Anno edizione: 2020
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Una telefonata lunga una vita.
«Una narrazione in crescendo che non delude» - Robinson
«Naspini è molto bravo a delineare personaggi e situazioni, maneggia con accortezza e disinvoltura la materia narrativa, "sceneggia" caratteri e ambienti con rapide pennellate, lasciando al lettore il compito - ma anche il piacere - di comporre il puzzle della storia e dei profili umani in tutta libertà» - Sergio Pent
Dopo la morte del marito, per Nives è un problema adattarsi alla solitudine e al silenzio di Poggio Corbello. Prendersi cura del podere senza scambiare una parola con anima viva la fa sentire come un fantasma... La notte è il momento più difficile. Poi ecco la soluzione: Giacomina. È la sua chioccia preferita, la vedova comincia a tenerla con sé. Tutte le angosce svaniscono d'incanto. Nives è sollevata, eppure non sa darsi una spiegazione: ha sostituito il marito con una bestiola. Arriva addirittura a pensare di essere felice... Finché avviene un fattaccio e a Nives s'impone l'ultima soluzione: chiamare Loriano Bottai, il veterinario. Quella che segue è una telefonata lunga una vita. Dall'emergenza di una chioccia imbambolata lo scambio tra Nives e Loriano devia presto altrove. Tra riletture di fatti lontani nel tempo e vecchi rancori si scoprono gli abissi di amori perduti, occasioni mancate, svelamenti difficili da digerire in tarda età. Finché risuonerà feroce una domanda: come è scoprire di aver vissuto all'oscuro di sé?
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"La Rosa è quella faccenda che abbiamo tutti, che a volte non ci fa dormire la notte". Delizioso ritratto della vita di paese attraverso le confidenze di un'anziana donna all'amico veterinario. Naspini non delude mai.
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