L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Anno edizione: 2013
Anno edizione: 2013
Promo attive (0)
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Quattro brevissimi racconti costruiscono l'ossatura del libro. Ciascuno a suo modo un piccolo capolavoro e soprattutto indicativi dell'immensa capacità iconoclasta di Bernhard. La patria, la famiglia, l'amicizia, nulla trova scampo dal disperato nichilismo della sua scrittura. In un racconto un uomo per sfuggire all'oppressiva e angosciante presenza dei genitori si rifugia in una torre con i libri dell'amato Montaigne, in un altro l'incontro tra amici è l'occasione per esercitare il rito della memoria e tutto ciò che di negativo la frase "ti ricordi..", detta tra loro, trascina con sé e poi nell'ultimo racconto una visione onirica fa sperare che sia l'Austria intera ad andare in fiamme lasciando i fondamenti culturali cattolici e nazionalistici del paese in una desolata distesa di cenere. A dare però titolo al libro è il primo dei racconti, "Goethe muore", e qui l'ironia con la quale Bernhard tratteggia le due figure, così antitetiche tra loro, da una parte il grande poeta e dall'altra il grande filosofo Wittgenstein, è assolutamente deliziosa. Da una parte Goethe quale pilastro della cultura tedesca e delle relative certezze e dall'altra il pensatore che attraverso il pensiero logico e alla rilevanza del linguaggio nell'espressione del pensiero aveva contribuito a spezzare i dogmi della cultura romantica ed ottocentesca. La critica che Bernhard ha sviluppato nei confronti della cultura tedesca sta in una frase che egli mette in bocca al Goethe morente: "Le cose che ho scritto sono state indubbiamente le più grandi, ma sono state anche ciò con cui ho paralizzato per un paio di secoli la letteratura tedesca".
Il terzo di questi racconti, "Incontro", è esemplare, perchè illustra la tecnica usata da Bernhard per accrescere la tensione mediante la ripetizione sempre più ravvicinata dei "motivi-parola". Osserviamo pag 58: il primo motivo-parola è "montagna"; esso viene ripetuto dapprima a distanza di tre righe, quindi di due, generando una crescita della tensione che per adesso è solo apparente, poichè subito torna a distendersi a distanza di 3 e di 4 righe. Nella seconda parte della pagina ecco che invece la tensione si scatena e raggiunge il parossismo, in quanto il motivo-parola viene rafforzato dall'aggettivo "alta" e si ripete a distanza dapprima di 2 righe quindi di una sola: in tutto 9 volte,e, se sommiamo quelle precedenti, 15 volte in una sola pagina. Una volta esaurito il suo compito espressivo, il motivo-parola viene abbandonato e ne subentrano subito altri due, " rosso vivo" e "verde vivo" ( pag 59), e il meccanismo si ripete. Quello che mi preme rilevare è come l'origine di questa tecnica non sia letteraria, ma musicale, in tutto affine a quella adottata da Beethoven nei suoi " crescendo di tensione" ottenuti mediante il progressivo dimezzamento dell'ampiezza dei motivi.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore