Luce e guerra
"Luce e guerra" è un poema destrutturato che decanta con lirismo altalenante la condizione ambivalente, di prediletto e di dannato, del poeta maledetto. Per mezzo di versi liberi e rimati l'itinerario introspettivo culminerò sull'erta del virtuosismo del Ventunesimo secolo, ovverosia, del fenomeno mediatico, del fenomeno da baraccone idolatrato dalle masse lobotomizzate. Lo stigma della pazzia ha martirizzato da sempre l'esistere del poeta maledetto Esposito Romano, tantoché arrivò ad aberrare la follia, benché essa fosse assai più divina della ragione sicché motore della sua creatività artistica. Il poema viene scandito da quattro atti scenicamente disposti dall'autore-regista-commediografo: Uovo, dilucolo o cecità, Bruco, albore o abbaglio, Crisalide, meriggio o stagno umbratile, Farfalla, vespro o alba. Ciascun capitolo rispecchia l'evolversi dell'infatuazione verso il disinganno, il poeta che cova la propria follia per farne operato divino, consacrandosi all'Assoluto.
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Autore:
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Editore:
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Anno edizione:2025
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In commercio dal:23 ottobre 2025
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