E’ addirittura il Ministero degli Affari Esteri che incarica Maigret di far luce sulla morte del conte Armand de Saint Hilaire, ex ambasciatore in pensione, trovato ucciso da quattro colpi di revolver nello studio della sua abitazione, sita in un quartiere esclusivo di Parigi. Al commissario, accorso prontamente sul luogo del delitto, torna in mente la sua infanzia, allorché a Saint Fiacre, figlio dell’intendente del castello, vedeva la contessa come un personaggio mitico, un essere che viveva in un mondo a sé stante e per lui irraggiungibile. Anche in questa indagine tutto sembra alieno dall’esistenza dei comuni mortali, un qualche cosa che desta invidia, ma anche ribellione. Che si tratti di un mondo a parte è dato dal comportamento dei personaggi interessati, che sembrano superiori a qualsiasi umana emozione. Così, per esempio, il morto nutriva, ricambiato, un amore platonico fin dalla gioventù per una gentildonna sposata a un principe a conoscenza della sia pur spirituale relazione, su cui peraltro nessuno ha da ridire. Anche l’anziana governante, sempre presente nella vita del morto, con cui pure in età più giovane ha avuto dei rapporti sessuali - che in questo strano mondo appaiono come una pura necessità fisiologica, senza imbarazzi e senza che nemmeno sia necessario che scocchi la scintilla dell’amore - ha un contegno di distacco che innervosisce Maigret. Tutto sembra così perfetto, così semplice nella complessità dei rapporti da far pensare che possa essere falso, oppure si può ingenerare il dubbio che si tratti di un’abile messinscena. Ma al più celebre commissario di Francia è pressochè impossibile una presa per il naso e anche questa volta si arriva alla verità, che sarà un’autentica, anche se logica, sorpresa. Maigret e i vecchi signori è un altro esercizio di stile di Simenon riuscito perfettamente e che stupisce, perché scrivere di un mondo che pare da favola e lontano da quello in cui la maggior parte della gente vive non è da tutti, anzi è da pochi, soprattutto se si vuole che la suspense resti inalterata fino alla soluzione del caso.
Maigret e i vecchi signori
È un fulgido maggio, che a Maigret ricorda la prima comunione e l'infanzia. Quasi una premonizione. Perché non appena comincia a indagare sull'assassinio del conte Armand de Saint-Hilaire, illustre ex ambasciatore ucciso con quattro colpi di revolver nel suo studio in rue Saint-Dominique, il commissario ha davvero l'impressione di regredire pericolosamente all'infanzia, quando a Saint-Fiacre la contessa appariva, a lui, figlio dell'intendente del castello, nobile, elegante e irraggiungibile come l'eroina di un romanzo popolare. Insigni diplomatici, funzionari beffardi e pieni di sicumera, quartieri eleganti, residenze squisitamente armoniose. Proprio l'ambiente in cui Maigret si sente più a suo agio, non c'è che dire. E la fase di impregnazione con cui s'inaugura ogni sua inchiesta è questa volta più che mai fatta di esitazione, impaccio, timidezza. E poi tutti sembrano irreali, sfocati, inconsistenti, quasi appartenessero a un mondo svanito: il conte, Isi - la principessa cui ha dovuto rinunciare ma che ha continuato ad amare, da lontano, con incrollabile tenacia, per cinquant'anni, come se fosse una creatura eterea e soprannaturale -, la devota governante Jaquette, che ha lo sguardo fisso di certi uccelli, il gelido nipote Alain. L'unico dato reale sono i quattro colpi di pistola che l'assassino ha sparato con ferocia. Un caso frustrante, un delitto privo di una spiegazione plausibile. Condurre a termine l'inchiesta, per Maigret, è come acchiappare una nuvola. O il passato.
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Autore:
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Collana:
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Anno edizione:2008
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Formato:Tascabile
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Renzo Montagnoli 13 luglio 2019
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Un capolavoro! una storia perfetta come un meccanismo a orologeria, tempo, ritmo, armonia, sapori. odori, il ritratto di un mondo e di un'epoca, il confronto di Maigret solido e autentico, plebeo e vitale con figure incredibili da diciassettesimo secolo, aristocratiche, affascinanti, insopportabili, una vera coniunctio oppositorum. Maigret entra in contatto con cerchie sociali di antiche origini, estranee quasi del tutto al mondo moderno. Per risolvere il caso, oltre ad una buona dose di fiducia nelle proprie sensazioni, il commissario dovrà abbandonare la mentalità comune e credere che lealtà, generosità e senso dell'onore possano fornire spiegazioni esaurienti all'atroce apparenza.
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MARA VINCENZA SCROCCA 19 marzo 2009
Maigret, si trova a svolgere un delicato compito, indagare su un delitto inspiegabile fra persone di altissimo rango, al cospetto delle quali si trova a disagio e che gli riportano ricordi della sua infanzia. Ma non si lascerà fuorviare dal fascino e carisma dell'aristocrazia. Godibilissimo.
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