Decisamente brutto. Storia debole, dialoghi banali, personaggi dozzinali. Lo considero un flop per una coppia così ben collaudata. E' talmente deludente, da sembrare un'opera prima di un esordiente smanioso di piacere al grande pubblico, strizzando l'occhio all'attualità e inserendo nella storia l'immigrazione e i furbetti del "paesino", compromessi con la distruzione del territorio. Dalle mignotte consumate alla contrapposizione con la ragazza acqua e sapone- contro tutti e la piccola elfa del bosco. No, mi spiace. Questa volta, premiata ditta, vi dico no.
Nel bosco di castagni che domina Casedisopra, minuscolo paese dell'Appennino tosco-emiliano, se ne sta appostato in attesa della preda il vecchio Adùmas, montanaro con un nome da romanzo (il padre, appassionato dei Tre moschettieri, lo ha chiamato come l'autore, un certo A. Dumas...). Non è un bracconiere di professione, Adùmas, ma ogni tanto prende la doppietta e va nel bosco. È il brùzzico, il crepuscolo, e Adùmas ha appena bevuto qualche sorso di grappa, giusto per ingannare l'attesa, quando poco lontano spunta una bestia come non ne ha mai viste e come nessuno ne vedrà più. Il dito gli si congela sul grilletto e in un attimo la bestia fugge via. Non c'è grappa o crepuscolo che tenga: davanti ai suoi occhi è appena comparso un cinghiale con un piede umano tra le fauci. I paesani, convinti che il vecchio abbia alzato troppo il gomito, sono subito pronti a schernirlo... Tutti, tranne Marco Gherardini, detto Poiana, ispettore della Forestale che nonostante la sua giovane età sa bene quanti segreti possa nascondere la terra scura sotto i castagni. E poiché anche un Forestale può occuparsi di delitti, quando il crimine si fa largo nei suoi territori, Poiana comincia subito a indagare attorno al caso del cadavere privo di un piede che forse giace in mezzo al bosco. Ma gli tocca scoprire subito che le relazioni e gli affari tra i notabili del luogo creano un groviglio di interessi più pericoloso e inestricabile di un roveto.
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Minà, Gianni. , and Castro, Fidel. , Magni, Roberto. Fidel Milano Sperling & Kupfer, 1991., Sperling & Kupfer, 1991. 42116 345 Autore principale Minà, Gianni Titolo Fidel / Gianni Mina ; prefazione di Jorge Amado Pubblicazione Milano : Sperling & Kupfer, \1991! Descrizione fisica XXXII, 229 p. ; 21 cm. Collezione Saggi ; 89 brossura con alette Ottimo
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Anno edizione:2011
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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GIOVANNI LICCARDI 21 marzo 2011
Non voglio dire che questa splendida immagine di copertina giustifichi l'acquisto di questa opera ma ne accentua il fascino . Basta non attendersi un capolavoro - ed immergersi nella natura e nelle tradizioni che sono il condimento di questo piacevole romanzo .
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Enrico Caramuscio 19 marzo 2011
La guardia forestale Poiana e il bracconiere Adùmas si alleano per risolvere un caso di duplice omicidio e di incendio doloso che stanno rovinando la pace e l' armonia di Casedisopra, piccolo borgo appenninico che ha il suo centro vitale nella taverna di Benito. Scopriranno un intreccio di interessi economici, edilizi e di amori clandestini. Una storia che risulta piacevole e interessante, anche se raccontata con un pò di superficialità nella cura dei personaggi e nella narrazione degli eventi principali, e che ruota intorno all' amore per la montagna e al doveroso rispetto che l' uomo deve alla natura.
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