Manifesto del libero pensiero - Paola Mastrocola,Luca Ricolfi - copertina
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Letteratura: Italia
Manifesto del libero pensiero
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Descrizione

In un’epoca nella quale l’ideologia fondamentale del mondo progressista è divenuta il politicamente corretto, non stupisce che la censura di ogni espressione disallineata sia diventata una tentazione per la sinistra, e la lotta contro la censura una insperata occasione libertaria per la destra. Ma è un errore in entrambi i casi. Le idee e gli atteggiamenti che non ci piacciono si combattono con altre idee e modi di essere, non impedendo agli altri di esprimersi.


Chi ha paura della libertà d’espressione? Paola Mastrocola e Luca Ricolfi cercano la risposta a una domanda che si è insinuata pericolosamente nelle nostre vite. La censura autoritaria di un tempo si è trasformata in un follemente corretto che piega la lingua alle mode del momento, tra parole innocenti messe sotto accusa e surreali neologismi “inclusivi”, e in una cultura della cancellazione che rilegge il passato con lo sguardo di oggi. Così, nella giungla di internet e della gogna globale che ha bandito l’ironia e il dialogo, dilaga un clima inquisitorio e intimidatorio imposto da autoproclamati custodi del Bene. Mastrocola e Ricolfi lo raccontano, ne individuano le cause storiche e propongono rimedi, fino a comporre un vero e proprio manifesto per restituire la libertà alla parola oppressa dei nostri tempi.

Dettagli

31 marzo 2022
128 p., Brossura
9788834609699

Valutazioni e recensioni

  • Mo
    Piccolo libro

    Il libro obsoleto già a pochi mesi dalla sua pubblicazione, sembra un racconto ucronico (tipo “La svastica sul sole” di Philip K. Dick), surreale e contraddittorio. Usando osservazioni ovvie tenta un percorso che è un tentativo di arrampicarsi sugli specchi. Il libro sostiene che, l’origine del manicheismo politico (la mia parte è il bene, gli avversari sono il male) e della violenza diffusa nei socials e nelle piazze, iniziato una trentina di anni fa, e’ il linguaggio politically correct e la volontà di contrastare il razzismo e la discriminazione (p. 113). Usare la forma “non vedente” al posto di cieco e altre forme linguistiche, buoniste ma ipocrite, sarebbe l’origine della rabbia e dell’odio che si incontrano in internet e nelle piazze come reazione alle gabbie linguistiche imposte dall’establishment. Pero’ si legge anche che è dall’esempio ce si impara e non dalle lezioncine morali, corsi e convegni (in particolare il rispetto). Invece, non si considerano, come esempio e origine, i linguaggi aggressivi e a volte violenti cominciati negli anni ’80 e usati fino ai nostri giorni da personaggi pubblici presenti quasi tutti i giorni in televisone (chi auspicava di ricevere gli immigrati con il fucile, chi dava del comunista a tutti quelli che non erano dalla sua parte, chi gridava che i politici fossero tutti delinquenti, chi suona i campanelli dei condomini dando del pusher a un povero cristo, chi nella periferia di una città dice in un video che si capisce che il quartiere è degradato leggendo i cognomi dei citofoni, o chi con i suoi reer ci ha istruito con parole, comportamenti e atteggiamenti aggressivi che, forse mi sbaglio, rasentano la violenza e la volgarità). Inoltre, viene proposta un’idea dell’Arte alquanto bizzarro che descrive più gli effetti o parte della sua funzione, ma non la sua origine e senso. Un piccolo libro.

  • And

    Bello: una ventata di freschezza e di franchezza contro il conformismo perbenista dilagante.

  • Fabio
    Mai smettere di pensare

    Consiglio a tutti di leggere questo agile libretto, sferzante disamina degli eccessi a cui ci sta portando il politicamente corretto in campo linguistico. Con semplicità e leggerezza i due autori mettono in evidenza l'inutlita' di alcune prese di posizione sul linguaggio, che spesso denotano ignoranza e sono al limite del ridicolo. Ma soprattutto il libro è un invito a mantenere autonomia di pensiero e di ragionamento. Cosa molto utile e sempre più rara in questi tempi...

Conosci l'autore

Foto di Paola Mastrocola

Paola Mastrocola

1956, Torino

Risiede a Torino. Laureata in lettere ha insegnato Letteratura italiana all'Università di Uppsala in Svezia, docente poi presso il liceo scientifico di Chieri (Torino). Fino al 1999 ha pubblicato poesie e saggi sulla letteratura del Trecento e Cinquecento. Ha inoltre pubblicato raccolte di poesie, La fucina di quale Dio, Genesi 1991, e Stupefatti, Caramanica 1999. Ha ripreso questa produzione letteraria nel 2010 con la raccolta La felicità del galleggiante (Guanda).Dal 2000, presso Guanda ha pubblicato alcuni romanzi, vincitori di numerosi premi letterari: Premio Italo Calvino per l'inedito 1999 per La gallina volante; Premio Selezione Campiello 2000 per La gallina volante; Premio Rapallo-Carige per la donna Scrittrice 2001 per La gallina volante; Finalista al premio Strega 2001...

Foto di Luca Ricolfi

Luca Ricolfi

1950, Torino

Luca Ricolfi (Torino, 1950), sociologo, insegna Analisi dei dati presso l’Università di Torino. Ha fondato l’Osservatorio del Nord Ovest e la rivista di analisi elettorale Polena. Fra i suoi ultimi libri: Illusioni italiche (2010), Il sacco del Nord (2012), La sfida. Come destra e sinistra possono governare l’Italia (2013), L’enigma della crescita (2014), Sinistra e popolo (2017), La societa` signorile di massa (2019), Il danno scolastico. La scuola progressista come macchina della disuguaglianza (2021) e La rivoluzione del merito (2023). Ha curato l’ultimo «Rapporto sul cambiamento sociale» dell’Osservatorio del Nord Ovest: Ostaggi dello Stato. Le origini politiche del declino e dell’insicurezza (Guerini 2008).

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