Marc Quinn

Critico d’arte italiano. Per primo ha teorizzato, sul finire del decennio degli anni Sessanta la cosiddetta arte povera, presentandola in una serie di mostre e scritti (Appunti per una guerriglia, 1967). Gli artisti da lui ascritti alla corrente erano Alighiero Boetti, Luciano Fabro, Jannis Kounellis, Giulio Paolini, Pino Pascali ed Emilio Prini, i cui lavori vennero esposti alla galleria la Bertesca di Genova in una mostra poi divenuta proverbiale.Attento conoscitore delle nuove tendenze dell’arte, Celant ne ha proposto e organizza rassegne per oltre cinquant'anni.Nel 1997 è stato curatore della Biennale di Venezia; dal 1989, invece, ha ricoperto la carica di senior curator al Guggenheim Museum di New York.Collaboratore di diverse riviste, fra le quali citeremo L'Espresso,...

psicoanalista, è membro fondatore del Centre for Freudian Analysis and Research e svolge attività di clinico a Londra. Ha pubblicato parecchi libri tra cui ricordiamo Introducing Lacan e The New Black: Mourning, Melancholia and Depression e, pubblicati in Italia, Perché le donne scrivono lettere che non spediscono? (Feltrinelli, 1991), Le promesse degli amanti (Feltrinelli, 1998) e Mani. Come le usiamo e perché (Ponte alle grazie, 2017).