La maschera di marmo

Bellissimo thriller che intreccia storia, suspense e psicoanalisi. Appena finito avrei voluto iniziarlo di nuovo! Adrenalina allo stato puro che rispecchia fedelmente i fatti storici senza perdere un colpo. Sin dalle prime pagine ti cattura e ti tiene incollato! Consigliatissimo!

Sono sempre rimasto colpito dalla varieta' dei personaggi protagonisti dei romanzi dell'autore, alcuni dei quali avrebbero senz'altro potuto essere annnoverati tra i peggiori criminali mai comparsi nella cronaca nera dei mass media di tutto il mondo. Ma questa volta non si e' trattato altro che di "comprimari", se mi passate il termine, figli di un'epoca, quella della prima meta' del secolo scorso, che va dall'ascesa al potere di Hitler all'invasione della Polonia e che ha visto i piu' aberranti sterminii di esseri umani perpetrati in nome e per conto di un'ideologia, quella Nazista, che malauguratamente sta tornando in auge, complice quel revisionismo storico mai sopito e scientemente, a mio parere, tollerato. Le vicende narrate non lasciano spazio alla fantasia sui crimini perpetrati, la cui crudelta' e aberrazione induce il lettore a quasi voler "perdonare" quelli commesi da uno dei prtagonisti: l'alto ufficiale della Ghestapo Franz Beewen. Dopo aver letto tutte le opere dello scrittore posso assicurarvi che mai mi sono angoscitato come quando nello scorrere le pagine del libro mi sono trovato di fronte non ad un'opera di fantasia bensi' alla lettura dei fascicoli del Processo di Norimberga. Come sempre la realta' supera la fantasia e questo a volte disturba e fa pensare. Geniale a mio parere la composizione della"squadra investigativa" nell'indagine per scoprire l'assassino delle mogli di esponenti di spicco nelle alte sfere naziste con il coinvolgimento dello psichiatra Simon Kraus e la direttrice del manicomio di Brangbo Minna von Hassel,

Il solito ritmo sostenuto a cui Grangé ha abituato i suoi lettori. C'è qualche deviazione di troppo nella trama e forse una minore lunghezza avrebbe giovato al libro. Il risultato è comunque molto godibile perché è marcato dalla vena di follia che rende riconoscibili tutti i romanzi di Grangé.