Memorie di un coreografo
“Quelli di noi — e ora sono più di una manciata — per i quali il balletto è una necessità e quelli per cui il balletto è un grande piacere, dovrebbero dire ogni giorno grazie a Dio per Michel Fokine. Perché è lui che ha preso una formula accademica moribonda e l’ha trasformata in arte viva”. Così scrive Arnold Haskell, riferendosi al genio che ha segnato un’epoca irripetibile nella storia della danza. Ma essere un genio significa pur sempre essere un uomo soggetto alla natura del proprio carattere e ai disegni spesso bizzarri della sorte ed è per questa ragione che le Memorie di un coreografo sono indirizzate non soltanto a chi “segue la danza e apprezza l’analisi del processo che ha condotto al balletto moderno, ma anche a tutto il pubblico dei lettori attratti dai meccanismi della mente umana e dalla dedizione a un ideale”.
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Anno edizione:2021
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