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Recensioni Memorie di un partigiano aristocratico

Memorie di un partigiano aristocratico di Paolo Brichetto, Carlo Maria Lomartire
Recensioni: 4/5
Paolo Brichetto Arnaboldi nasce a Milano nel 1920. La madre Emilia Airoldi di Robbiate Arnaboldi, discendente da antiche e nobili famiglie lombarde, è fra le due guerre animatrice di uno dei più vivaci salotti politico-letterari milanesi, frequentato da figure come Benedetto Croce, Eugenio Montale, Luigi Pirandello, Guido Piovene, Riccardo Bacchelli. Il padre Virgilio Brichetto è un grande broker assicurativo genovese. Paolo cresce fra la casa milanese di via Sant'Andrea e il bel castello di Carimate, assimilando l'amore per la cultura e le forti tradizioni liberali e antifasciste della famiglia. Arruolato dopo lo scoppio della guerra, l'8 settembre 1943 con altri ufficiali porta in Svizzera gli automezzi del suo reparto perché non cadano in mani tedesche. Partecipa quindi alla Resistenza nella Organizzazione Franchi di Edgardo Sogno. Viene catturato dalle SS tedesche e internato a Dachau. Dopo la liberazione del Lager da parte delle truppe americane, con le quali inizia a collaborare, improvvisamente si ammala e cade in coma. Ne esce dopo quasi due mesi e finalmente torna a casa. Paolo Brichetto Arnaboldi rievoca, con lucidità e senza sentimentalismi, una lunga esistenza vissuta all'insegna della coerenza e del coraggio civile.)
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