Un libro incredibile, denso, ricco di suggestioni almeno quanto il suo oggetto, il viaggiatore. Leed osserva minuziosamante cosa accade nella psicologia del viaggiatore, e come cambia nella storia, da Omero al turismo di massa, la percezione e l'investimento simbolico sul viaggio. Un libro sicuramente non facile da chiudere e lasciare sul comodino, intricato come un Paese straniero che si visita per la prima volta, continua a lavorare dentro il lettore toccando corde che ognuno dà per scontate e definite dalla propria esperienza di viaggiatore e di turista, ma che in realtà sono illuminate solo da una prospettiva più ampia e più viva.
La mente del viaggiatore. Dall'Odissea al turismo globale
Perché il viaggio agisce come una forza che muta il corso della storia? Come può una semplice transizione spaziale influenzare gli individui, plasmare i gruppi sociali e modificare profondamente quelle strutture di significato che chiamiamo cultura? Leed studia le alterazioni dell'identità personale e della civiltà indotte dal viaggio - il viaggio reale, ma anche quello metaforico che ci porta a chiamare "trapasso" la morte e "cammino" la vita -, cogliendo nell'esperienza della mobilità territoriale un modello di trasformazione culturale, temporale, psicologica. Thttavia, dai tempi delle perigliose prove di Gilgamesh e Ulisse al fidente "tutto compreso" del turismo di massa, il significato simbolico del viaggio è mutato radicalmente. Se nell'Antichità e nel Medioevo attraverso pericoli e cimenti si attingeva una purificazione interiore, con i grandi viaggi scientifici in epoca moderna viaggiare diventa fonte di libertà e di svelamento dell'io. Infine, nella società industriale, transitare da un luogo all'altro permette all'uomo di riconoscersi un'appartenenza nazionale e insieme un'identità personale.
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Autore:
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Anno edizione:2007
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Formato:Tascabile
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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FEDERICO MOTTA 22 marzo 2012
Questo libro è la base di chiunque si definisca viaggiatore, il sottotitolo italiano indica la pochezza culturale italiana presa ancora dal mito ottocentesco di Ulisse: "Dall’Odissea al turismo globale" Ad Ulisse si attribuiscono solo meriti, ma se lo analizzi bene vedi anche gli enormi demeriti, molto più coerente il sottotitolo inglese: "From Gilgamesh to Global Tourism" Gilgamesh il primo e vero eroe dell'umanità, molto più "odisseo" di quanto non sia Ulisse come è visto dal mito costruito nell'ottocento romantico su di lui.
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