Ho scoperto questo libro mentre mi appassionavo di feuilleton francesi e di realismo francese, devo dire, che è questo è il maestro di tutti. Realmente imprevedibile, il ritratto della società parigina che viene qui fatto è crudo, ma innegabilmente vicino alla realtà. A livello di trama poi, questo libro è in grado di coinvolgere tantissimo i lettori e di sorprenderli ogni volta. Non a caso, molte delle vicende di questo libro saranno poi riprese e rivisitate da Hugo nei Miserabili. Questo libro meriterebbe più fama e di essere riscoperto nel modo giusto. Non lasciatevi spaventare dalla lunghezza, il tempo scorrerà velocemente leggendolo. Ottima l'edizione.
I misteri di Parigi
A causa delle colpe del passato, il principe Rodolphe di Gerolstein si è imposto una missione: aiutare i miserabili di Parigi e punire i malvagi che li affliggono. La sera del 13 dicembre del 1838, nei sobborghi malfamati della città, Rodolphe salva la giovane prostituta Fleur-de- Marie – detta la "Goualeuse", la "Cantante" – dall’aggressione dello "Chourineur", un ex forzato. I due diventeranno suoi alleati nella lotta contro gli avversari del principe: la contessa Sarah McGregor, ex moglie che gli ha sottratto la figlia creduta morta da tutti ma che verrà ritrovata, e il perfido abate Polidori, suo antico mentore. Uscito a puntate tra il 1842 e il 1843 su "Le Journal de Débats", "I misteri di Parigi" è un grande affresco della società francese dell’Ottocento, in cui la suspense del romanzo d’appendice si unisce alla denuncia sociale.
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Autore:
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Anno edizione:2007
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Formato:Tascabile
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Elisa Di Lucia 29 dicembre 2014
E' molto lungo, ma entusiasmante, meraviglioso nel racconto e nelle descrizioni. Bisogna leggerlo almeno una volta. Alla fine della lettura ti dispiace che sia finito.
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FEDERICO CAMPIONI 27 settembre 2014
Una scoperta! Le avventure di Rodolphe e dei comprimari non farebbero mai interrompere la lettura da tanto che sono avvincenti e intricate, con un lieto fine a metà. Ma quello che ancora di più rende l'opera affascinante sono gli interventi dell'autore di carattere sociale: ritratti impietosi del sistema sanitario, carcerario,giudiziario della Parigi di inizio 800, in particolare la situazione dei manicomi, degli ospedali e delle sezioni maschile e femminile delle carceri dove non si investe per sperperare in opere architettoniche di dubbia utilità. Uno spaccato impietoso. Paga lo scotto, ingiustamente, di essere un originario romanzo di appendice, un genere bistrattato ingiustamente e che, adeguatamente pubblicizzato, e riportato in voga, forse, avvicinerebbe di più alla lettura.
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