Il mito di Atalanta

Luigi Carrer, nato a Venezia nel 1801, è stato una poliedrica figura di scrittore, poeta, letterato, giornalista, critico d’arte ed editore, ed uno dei maggiori protagonisti della scena culturale della Serenissima nella prima metà del XIX° secolo. È stato autore di romanzi, di diverse raccolte di poesie e racconti e di alcuni interessanti saggi, tra cui Discorso intorno la poesia biblica, una biografia di Ugo Foscolo, i tre volumi dei Saggi sulla vita e sulle opere di Carlo Goldoni, Elogio di Vittore Carpaccio e Anello di sette gemme, o Venezia e la sua storia, un’opera che descrive le vicende della Serenissima attraverso le biografie di sette illustri cittadine veneziane. Nel 1837 diede alle stampe una delle sue opere meno note, ma a nostro avviso la più rilevante: La Mitologia del Secolo XIX**°. Si trattava di una raccolta di saggi sulle principali figure e narrazioni della Mitologia classica (dal mito di Narciso a quello di Psiche, dalle vicende di Re Mida a quelle di Erisittone, passando per figure come Edipo, Tiresia, Anteo, i Dioscuri, i Coribanti, Perseo, Atalanta, Semele, Pigmalione e molte altre. Il tutto condito con proprie considerazioni e riflessioni, nel tentativo (in buona misura riuscito) di “attualizzare” l’atemporalità dei miti e di trarne lezioni morali per la società contemporanea. Dalla raccolta La Mitologia del Secolo XIX° abbiamo selezionato e riproposto all’attenzione dei moderni lettori Il Mito di Atalanta, una interessante dissertazione interpretativa che l’erudito Carrer volle dedicare alla celebre eroina della mitologia greca, figlia di Scheneo, Re della Beozia (secondo altre versioni dell'arcade Iaso, figlio di Licurgo, o di Menalo) e dell’oceanina Climene. Allattata da un’orsa inviata dalla Dea Artemide e poi allevata da un gruppo di cacciatori, raggiunta l'età adulta Atalanta, dopo aver ricevuto dall'oracolo di Apollo a Delfi un avvertimento contro il matrimonio, giurò di rimanere vergine e così divenne la compagna di caccia di Artemide. Secondo il mito, ebbe un ruolo fondamentale nella caccia al cinghiale calidonio, infliggendo con il suo arco la prima ferita alla temibile bestia.