Il microcosmo del sanatorio di Davos con i suoi pazienti e medici, e il paesaggio magico dei monti svizzeri attraggono il protagonista Hans Castorp, che prolunga la visita al cugino, ivi ricoverato perchè affetto da tubercolosi. Si ammala lui stesso e trascorre sette anni a Davos dove studia scienze naturali, si innamora, partecipa alle discussioni filosofiche dell'erudito Settembrini e del gesuita Nafta, che rappresentano una piccola summa del pensiero filosofico del Novecento. L'autore, con intento a volte critico a volte parodistico, traspone le diverse posizione ideali evidenziandone gli eccessi e le estreme conseguenze logiche. Lettura impegnativa che arricchisce chi legge.
La montagna incantata
In questa nuova edizione, La montagna incantata è accompagnata per la prima volta da una prefazione di Claudio Magris.
«La montagna incantata è un fedele, complesso, esauriente ritratto della civiltà occidentale dei primi decenni del Novecento, e il libro, forse, più grandioso che sia stato scritto nella prima metà del secolo.» Con queste parole Ervino Pocar concludeva, nel 1965, la sua introduzione alla Montagna incantata, straordinario romanzo di formazione ambientato in un sanatorio svizzero, il Berghof di Davos. Quando il giovane Hans Castorp vi arriva, è un borghese solido e rispettabile, ma curioso e aperto all'avventura. A contatto con il microcosmo del sanatorio, abitato da tutte le principali correnti di pensiero dell'epoca, il suo carattere subisce un'evoluzione: qui Castorp conosce la malattia, l'amore, il razionalismo e la gioia di vivere, il pessimismo irrazionale e, in mezzo a forze tanto contrastanti, riesce a trovare il proprio equilibrio. Paradossalmente, dopo aver abbracciato la vita in questo mondo rarefatto dove il tempo si dissolve, Castorp farà ritorno alla pianura per perdersi nell'inutile strage della «grande» guerra. «Il Graal che egli, anche se non lo trova, intuisce», disse Mann parlando agli studenti di Princeton nel 1939, alla vigilia di un'altra strage, «è l'idea dell'uomo, la concezione di un'umanità futura, passata attraverso la più profonda conoscenza della malattia e della morte. Fate il favore di leggere il libro sotto questo angolo visuale: troverete allora che cosa sia il Graal, il sapere, l'iniziazione, quel “supremo” che non solo l'ingenuo protagonista, ma anche il libro stesso va cercando.»
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Collana:
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Anno edizione:2025
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FELICE IANNUZZI 14 settembre 2010
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