Non ho ancora terminato la lettura, ma gli spunti di riflessione sono molti. L'approccio è spirituale nel senso più ampio del termine, oltre i propri "credo". Una lettura che consiglio, perchè aiuta a vivere più pienamente
La morte è un giorno che vale la pena di vivere
Un'ode bellissima alla vita e all'umanità.
«Accompagnare le persone nell'ultimo tratto della loro vita apre a un universo di sentimenti e di cura dell'anima.» – Ferruccio de Bortoli
Quando passiamo la vita aspettando la fine della giornata, il fine settimana, le ferie, la fine dell'anno, la pensione, stiamo tifando affinché il giorno della nostra morte arrivi più in fretta. Diciamo che dopo il lavoro torneremo a vivere, ma ci dimentichiamo che la vita non è un interruttore che la gente accende o spegne a seconda del clima o del proprio piacere. Che ci piaccia o meno, siamo vivi per il cento per cento del nostro tempo. Il tempo scorre seguendo un ritmo costante. La vita accade ogni giorno, ma spesso le persone sembrano non rendersene conto.
La vita non finisce quando arriva la morte. La morte è parte della vita e forse è l'esperienza umana più profonda che si possa vivere. In questo libro la dottoressa Ana Claudia Quintana Arantes ha il coraggio di affrontare un argomento ancora tabù. Durante tutta la sua vita professionale ha imparato che un paziente merita attenzione e ha diritto di vivere in modo dignitoso e felice anche quando non ci sono più possibilità di cura. Un malato terminale non è morto il giorno della sua diagnosi. Al contrario, quello può essere il giorno in cui inizia il percorso per una nuova vita. Quintana Arantes offre un nuovo punto di vista: non è la morte che ci deve spaventare, ma il rischio di arrivare alla fine della propria vita senza essere stati capaci di godersela, senza aver saputo far tesoro del tempo concessoci. La morte non è la fine, ma un nuovo punto di partenza per ripensare alla nostra stessa esistenza e per imparare a dare alle persone che ci circondano la possibilità di vivere bene fino al giorno della loro partenza. Dobbiamo mettere da parte la paura e l'angoscia per abbracciare la nostra essenza affinché la morte sia solo la parte finale di un viaggio bellissimo. Questo libro è una carezza per il cuore. Postfazione di Giada Lonati, direttrice della VIDAS
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Edizione:2
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Anno edizione:2022
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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cristina 16 ottobre 2024dalla vita alla morte dalla morte alla vita
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fornap65 14 maggio 2022La vita accade ogni giorno...
...ma spesso le persone sembrano non rendersene conto. L'autrice medico specializzata nelle cure palliative, con un linguaggio diretto forte alle volte brusco, ci dona le sue riflessioni sul Vivere dal più particolare punto di vista possibile, quello che lei chiama il muro, cioè la morte. Parlare della morte, dell'esperienza vissuta a fianco dei malati terminali e dei loro cari, porta l'autrice a spronare il lettore senza mezzi termini a vivere. Vivere, vivere, vivere. E in questo coraggioso libro ci dice anche cosa vuol dire vivere, ma soprattutto cosa non lo è. La lettura può far male perché le parole e i pensieri espressi dell'autrice possono renderci nudi davanti allo specchio della vita e ... guardarsi non sempre è facile. Tutti arriveremo davanti al nostro muro.
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60” 08 aprile 2022Una carezza
…non parla di morte, ma di vita!
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