Il mugnaio urlante

Il libro contiene tutti gli elementi tipici di Paasilinna: il contatto con la natura, la descrizione satirica della società e della sua cinica normalità, una serie di figure di uomini e donne semplici con caratteri molto marcati e sempre in contrasto con le regole ferree che governano le comunità con cui si confrontano, la solidarietà tra emarginati. Gunnar Huttunen, il protagonista del romanzo, è un uomo semplice che aspira a rimettere in funzione in un villaggio della Lapponia un vecchio mulino combattendo contro l'ostilità e l'incredulità degli abitanti del paese. Nel suo progetto è affiancato da una serie di figure tipiche di Paasilinna: i postino Piitisjärvi, la guardia municipale Portimo e la consulente orticola Sanelma Käyrämö.

Robinson Crusoe finnico, costretto a "fare naufragio" in una società di mediocri, in compagnia saltuaria di Venerdì più o meno solerti e sempre filosofi, costruisce e ricostruisce la propria vita nelle foreste, con grande perizia (ha le mani d'oro questo mugnaio, diventato ex suo malgrado!). La società dei "normali" che non gli perdona qualche strana abitudine, qualche ululato di troppo, cerca di liberarsi di lui, ma invano: Kunnari urlerà al vento la sua libertà, riflettendo e facendoci riflettere sulle ipocrisie sociali, sull'egoismo e l'intolleranza, sui pregiudizi, traendo massime di vita su cui non si può che concordare, una fra tante: la "follia" sarebbe ben accettata se a manifestarla fosse un uomo ricco e di successo e non un semplice mugnaio. E già, saggio Kunnari, avrebbe pure altro nome, con ben diverso effetto sonoro ed emotivo: verrebbe chiamata, che so, eccentricità, stravaganza d'artista, finanche genialità.