Partendo dall’approccio con la musica che l’autrice ha avuto sin dalla sua infanzia, si passa alla scoperta delle virtù terapeutiche della stessa esposta dapprima in termini tecnico-informativi e poi attraverso la narrazione di alcune esperienze pratiche. Segue un capitolo in cui la musica viene descritta come strumento a fini educativi e rieducativi nei rispettivi contesti scolastici e penitenziari. Il quarto capitolo racchiude la colonna sonora della vita dell’autrice, una sorta di playlist, composta da cinque brani, rappresentanti altrettanti vissuti emozionali.
Che i personaggi siano strani, svitati, allucinati o sognatori, alla fine non fa differenza. Ognuno di loro, vede il mondo con occhi diversi.