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Terry Riley viene troppo spesso costretto nell'angolino fortunato del suo capolavoro pionieristico "In C", o del suo terzo album, "A Rainbow in Curved Air", con i loro magici tappeti minimalisti che hanno influenzato innumerevoli artisti, tra i quali Battiato. Riley pero' da tempo si e' librato sopra i limiti del minimalismo, battendo svariate strade e sperimentando con diversi contesti sonori. Questo lavoro, commissionato dalla Nashville Symphony e assolutamente accessibile e gustoso, e' uno dei migliori. Si snoda in 2 pezzi. In quello eponimo, una autobiografia musicale, un violino elettrico, come fosse un quartetto per archi in un uomo solo, dialoga con l'orchestra. Il secondo, "At the Royal Majestic", dove un virtuosistico organo solista e' aggiunto all'orchestra, e' ancora piu' riuscito, una summa delle influenze musicali di Riley, dal ragtime al barocco, dal boogie al gospel. Affascinante.
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