My Little Shop Of Horrors

Screamin' Jay Hawkins seppe essere oltraggioso quando la pratica era ancora realmente pericolosa. Molto prima che Arthur Brown, Alice Cooper e Ozzy Osbourne portassero la teatralità del rock a nuove vette, Jay salì sul mitico palco dell'Apollo Theatre nascosto in una bara, urlando frasi demenziali su incantesimi voodoo, piccoli demoni e vino di alligatore. La maturità non lo ha mai ammorbidito: in seguito ha emesso la flatulenta filippica "Constipation Blues", e di fronte a qualche centinaio di migliaia di persone al Chicago Blues Festival del 1996, Hawkins l'ha sfornata con gusto gassoso mentre era assurdamente seduto su un comodino a scomparsa fatto su misura. Innanzitutto, Hawkins era un artista visivo. Per quanto sia difficile da credere, non ha mai ottenuto un successo nazionale. Persino "I Put A Spell On You", il suo brano fondamentale del 1956 per la OKeh Records, non riuscì a raggiungere le classifiche, anche se in seguito tutti, dalla diva Nina Simone all'organista degli Animals Alan Price ai Creedence Clearwater Revival, gli resero omaggio con dei remake. Anche dopo la sua scomparsa, avvenuta il 12 febbraio 2000 all'età di 70 anni, la sua immensa leggenda ha continuato a crescere. È stato creato un sito web per rintracciare il numero di figli avuti al di fuori del matrimonio durante i suoi decenni di tournée, il cui numero supera ora i 75. Sì, Screamin' Jay Hawkins era una figura più grande della vita, prolifica sotto molti aspetti.