Il libro di Dario Pisano, dedicato a Dante, Petrarca e Boccaccio presentati sotto il profilo della "biographia litteraria" (nella quale le opere del loro intelletto e della loro penna scandiscono perfettamente le fasi della loro vita), è un vero unicum nel suo genere. Delle prime versioni di questi testi vennero usate anche come sceneggiature per tre spettacoli teatrali. Pisano coniuga un raffinato senso dell'indagine critica con un'incomparabile perizia filologica che gli permette di raccontare la vita delle "tre corone" muovendosi in continua oscillazione tra fedeltà storica ai dati biografici più accertati e trasfigurazione nella leggenda. Nel caso della biografia di Dante, Pisano ha attinto soprattutto alle testimonianze dei suoi più antichi biografi, in primis lo stesso Giovanni Boccaccio, autore del Trattatello in laude di Dante. Nel caso di Petrarca, invece, Pisano affida a meditazioni intertestuali, che arrivano fino a Proust (“Il gigante immerso negli anni), il compito di far parlare Petrarca in prima persona, dove la meditazione agostiniana sul tempo ci narra “l’emozione di vivere”. Per Boccaccio, Pisano ci presenta una serie di figure femminili del Decameron, da Lisabetta da Messina a Ghismunda amata da Tancredi, con una levità di scrittura e una penetrazione psicologica che non mascherano la tragicità delle situazioni narrate.
Nel cammin di nostra vita. Dante, Petrarca e Boccaccio visti da vicino
Il libro si compone di un trittico di saggi, ognuno dei quali offre un’ampia panoramica sulle rispettive tre corone trecentesche (Dante, Petrarca e Boccaccio).
Il libro si compone di un trittico di saggi, ognuno dei quali offre un'ampia panoramica sulle rispettive tre corone trecentesche (Dante, Petrarca e Boccaccio). Si indirizza, oltreché agli specialisti, a tutti gli appassionati e ai curiosi che vogliano riaccostarsi alla nostra massima letteratura antica. Il primo capitolo è dedicato alla vita di Dante, narrata sulla base di una ricognizione delle fonti biografiche antiche e moderne, tra le quali spicca, per importanza e profondità artistica, il Trattatela in laude di Dante di Giovanni Boccaccio, il padre della narrativa europea e il primo tempestivo pontefice del culto dantesco. Francesco Petrarca e Giovanni Boccaccio, ai quali sono dedicati i restanti due capitoli, sono i dioscuri che hanno fondato la tradizione letteraria moderna, con la responsabilità di amministrare l'eredità dantesca, secondo due prospettive culturali profondamente diverse l'una dall'altra. I saggi raccolti mirano così a raccontare a un lettore odierno in cosa consista la perenne giovinezza artistica dei nostri capolavori delle origini.
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Anno edizione:2017
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