Nietzsche e gli echi del corpo
"Non siamo arbitri, noi filosofi, di stabilire una separazione tra anima e corpo, come fa il popolo; siamo ancora meno arbitri di porre una distinzione tra anima e spirito. Non siamo ranocchi pensanti, apparecchi per obiettivare e registrare, dai visceri congelati, - noi dobbiamo generare costantemente i nostri pensieri dal nostro dolore e maternamente provvederli di tutto quel che abbiamo in noi di sangue, cuore, fuoco, appetiti, passione, tormento, coscienza, destino, fatalità". (F. Nietzsche, La gaia scienza, Pref. alla 2 ed., af. 3) "Tutte le nostre religioni e le filosofie sono sintomi del nostro corporeo" "Per distinguere ciò che è riuscito da ciò che non lo è il miglior consigliere è il corpo" "Finché lo spirito si è guardato allo specchio, non si è derivato nulla di buono. Soltanto oggi che si cerca, attenendosi al corpo come filo conduttore, di imporre qualcosa anche sui processi della mente, per esempio la memoria, si stanno facendo i primi passi". (F. Nietzsche, Frammenti postumi 1884, fram. 25[407], 25[485], 26[374]).
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Anno edizione:2007
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