Nina
C’è l’ironia sarcastica tipica della romanità più vera e autentica, che riesce a filtrare molti momenti, capacità impossibile da trovare in qualunque altra forma di racconto (“satura tota nostra est” scriveva Quintiliano… Modestamente!) C’è la rappresentazione del dolore e della gioia, mischiati insieme, senza soluzione di continuità, separati da un filo sottilissimo. C’è riflessione e così tanta profondità da lasciarci volutamente nell’impotenza. C’è tanta paura, rappresentata dal bambino esattamente per quello che è: polvere sotto il tappetto del nostro inconscio. C’è l’ingiustizia, la pietà e l’amore, raccontato con la potenza della semplicità. C’è soprattutto Nina, che viene rappresentata senza tacere debolezze, che ci insegna a credere e poco importa se si crede al paese dei balocchi o a quelle “delle meravje”, l’importante è avere la speranza di raggiungere qualcosa, nonostante le ingiustizie e i giudizi che ogni donna inevitabilmente incontra sul suo percorso. (Fabiana Lanzi)
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Anno edizione:2022
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In commercio dal:25 settembre 2022
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