Volete godervi questo film? Se l'avete letto, dimenticatevi il libro di Eco. In caso contrario passerete un paio d'ore a cercare differenze, difetti, mancanze...e vi perderete un bel giallo, con una sceneggiatura cruda, tetra come le ambientazioni (il monastero e la biblioteca sono meravigliosi) e il medioevo dominato dall'inquisizione. La trama può usufruire della recitazione davvero azzeccata dei protagonisti: Sean Connery e F. Murray Abraham non sono certo una sorpresa, Slater mostra qui forse per la prima volta le sue ottime doti, Ron Perlman è semplicemente sontuoso. Lo stesso Annaud, a mio parere, è a livelli che non rivedrà per decenni (almeno sino a "il nemico alle porte"). Le dolenti note, neanche poi tante, arrivano commentando il DVD: video ed audio di questa versione implorano la rimasterizzazione. Extra? praticamente nulla. Peccato.
Nell'autunno del 1327 un monaco giunge in un'abbazia benedettina dell'Italia centrale, accompagnato da un novizio, per partecipare ad un incontro diplomatico fra i poveri francescani e i ricchi domenicani, guidati da un ferocissimo inquisitore. L'abbazia è però scossa da una misteriosa serie di delitti, su cui il monaco è chiamato a far luce.
Venditore:
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Titolo originale:The Name of the Rose
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Regia:
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Interpreti:
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Paese:Francia; Italia; Germania
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Produzione:Warner Home Video, 2016
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Distribuzione:Warner Home Video
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Durata:125 min
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Lingua audio:Italiano (Dolby Surround 2.0 - stereo);Inglese (Dolby Digital 5.1)
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Lingua sottotitoli:Inglese; Italiano; Italiano per non udenti
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Formato Schermo:1,85:1 Wide Screen
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Emiliano Lestuzzi 28 novembre 2016
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Sullo sfondo di spazi chiusi e sinistri si sussegue una sanguinosa catena di delitti, che suscitano l'interesse dei due protagonisti , il francescano Adso di Melk e il monaco inquisitore Guglielmo di Baskerville. Questi indagano sulle misteriose morti dei confratelli per cercare di trovarne una causa. Il film inoltre si focalizza anche sulla vita dei monaci benedettini del monastero e sulle loro abitudini, facendo sì che "Il nome della rosa" sia una rappresentazione veritiera del mondo medievale. Di fatti Jean-Jacques Annaud sottolinea, con la sua abilità ed esperienza nel campo della regia, la visione essenzialmente religiosa e trascendente dei frati, i quali, col fine di raggiungere la salvezza eterna, finiscono per svalutare la vita terrena. Da vedere assolutamente.
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