Roberto Antoni è stato un micidiale dilettante (nell'accezione del "dilettarsi in qualcosa") e per questo mi è sempre piaciuto. Ha fatto di tutto (il rock, la televisione, il teatro, i dischi) senza diventare né un rocker, né un personaggio televisivo né un attore. Le sue poesie sono il riflesso della sua distanza dal mostruoso sussiego del modo di vivere contemporaneo: che è, a ben vedere, il vero "demenziale". Alcune poesie sono tristissime, altre molto allegre. Un pensatore decisamente fuori dagli schemi. Il fondatore degli Skiantos in un libro che è un concentrato delle sue idee e dei pensieri a ruota libera - senza soluzione di continuità - nella quali spicca il suo uso decisamente inusuale della lingua italiana.
Non c'è gusto in Italia a essere Freak. Antologia fantastica di scritti rock
Per chiarire, per spiegare, Freak nel corso di tutta la sua vita ha scritto libri, canzoni, poesie, aforismi, calcando innumerevoli volte i palcoscenici di questa ingrata Italia. Tutto ciò che è assurdo & bizzarro insieme, non eroico, non retorico, non modaiolo, non istituzionale, può essere demenziale. Un cocktail di pseudofuturismo, dada, goliardia, improvvisazione, animazione pirotecnica, provocazione con ironia d'avanspettacolo, poesia surreale soprattutto cretina. Ma ancora incidenti a caso, paradossi e colpi di genio, contraddizioni, sciocchezze e gazzarra. Non c'è arte né artista, in senso tradizionale: tutti possono praticare il demenziale con risultati incoraggianti. Basta volerlo (con convinzione). In questa antologia (o "raccolta di fiori", come lo stesso Freak avrebbe detto), il più grande poeta del suo condominio, eterno dilettante per scelta, non dimentichiamolo, si attorciglia sì sul genere demenziale, ma non disdegna di avventurarsi anche in analisi socio-antropologiche, di propinare manuali di sopravvivenza e/o prevenzione, ed esorcizzare, con quel suo stile fatto di citazioni, di convulsioni intellettuali, di metafore al limite del rigore scientifico, di multimedialità ante litteram, il grande equivoco del tormento esistenziale che lo affliggeva da sempre.
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Anno edizione:2015
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Federico Fiadini 08 marzo 2017
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Fondiamo un nuovo pensiero filosofico: il freakantonismo! Il suo testo di base, anzi quasi quasi testo sacro, sarà questo libro: Non c'è gusto in Italia a essere Freak. In oltre 450 pagine, il genio e la sregolatezza (difficile prediligere, in lui, l'uno o l'altra) dell'autore bolognese si diffondono tramite racconti, poesie, aforismi, immagini e qualsiasi altro stimolo verbale o visivo Roberto Freak Antoni ritenga utile per smuovere il pensiero del lettore. Perchè al termine della lettura di un volume simile, che racchiude 'il meglio di' numerose sue opere precedenti, l'unico rischio concreto per il lettore sarà quello di avere il cervello in iperattività e non riuscire più a smettere di pensare.
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