Non ci sono coltelli nelle cucine di questa città
Una saga familiare in cui con maestria e feroce onestà Khaled Khalifa parla persecuzione che da decenni ormai si consuma contro un'intera società.
«Una delle stelle nascenti della narrativa in lingua araba, una voce unica» – New York Times
«Una scottante denuncia del regime siriano» – The National
«Una scrittura superba in cui un realismo denso e lussureggiante si anima di metafore sorprendenti» – The Guardian
Aleppo ha una storia antichissima, oltre cinque millenni di umanità hanno percorso le sue strade e le hanno anche distrutte. È l'8 marzo 1963 e un nuovo colpo di Stato militare porta al potere il partito Baath, anticamera del regime di Hafez al-Asad. Quello stesso giorno nasce la voce narrante di questo romanzo che percorre la storia della città e del paese fino agli anni Duemila, una storia che, come quella della sua famiglia, si trasforma in tragedia. Il narratore, suo fratello Rashìd e le sue sorelle Sawsan e Suad sono figli di un'epoca in cui il confine tra pubblico e privato si assottiglia al punto che persino parlare può mettere a repentaglio la vita dei cittadini, la religione non è un conforto o un rifugio ma un'arma potente e la vita è possibile solo per chi viene a patti con il Partito, cedendo qualcosa di sé.
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Anno edizione:2018
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