Non esistono bambini «difficili». Per una trasformazione del pensiero pedagogico
A partire dalla fine del 20° un numero sempre più alto di bambini mostra i cosiddetti disturbi o anomalie del comportamento e viene considerato difficilmente gestibile da un punto di vista educativo. Ma è corretto dire che i bambini diventano sempre più difficili, o sono lo stato generale della coscienza e le condizioni della società a creare una situazione insopportabile per i bambini? Chi o che cosa è realmente difficile? Köhler mette in discussione gli abituali modelli di pensiero e delinea un concetto di educazione che potrebbe aiutarci ad uscire dalla crisi di senso del presente. In particolare, rinnova un messaggio a lui caro e fondamentale: che innanzitutto i genitori, coloro che sono stati prescelti dal bambino come i più stretti compagni di destino, riconoscano il loro ruolo privilegiato.
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Edizione:3
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Anno edizione:2021
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