Partendo dalla storia degli zii, partiti negli anni ’70 per costruire in Uganda un ospedale, oltre che un’assistenza sanitaria capillare sul territorio, l’autore fornisce una carrellata di buoni motivi per sperare nel futuro, come in altri suoi libri (vedi “La fortuna non esiste” o “Cosa tiene accese le stelle”). In fondo, anche da quelle situazioni che sembrano proibitive, come l’esperienza africana degli zii, si possono identificare piccole e grandi storie di “eroismi della porta accanto”; esempi di persone che ci rendono orgogliosi di calpestare la stessa terra, o di appartenere allo stesso Paese. Trovo come in altri libri dello stesso autore uno stile di scrittura secondo me fluido, che incalza con accenti più o meno marcati sulle storie raccontate e “fotografate”, creando interesse, se non entusiasmo, nello sperare in un futuro migliore in maniera mai banale.
Non temete per noi, la nostra vita sarà meravigliosa
Mario Calabresi racconta la storia dei suoi zii Gigi e Mirella – lui ginecologo, lei pediatra che negli anni Settanta, appena laureati, lasciano Milano per costruire un reparto maternità in Uganda. Assieme alla loro, le vicende di tanti altri ragazzi, giovani italiani che non hanno ceduto allo scetticismo e allo scoraggiamento, e non hanno avuto paura di coltivare i loro sogni.
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Anno edizione:2018
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Formato:Tascabile
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