Quando, a gennaio ho letto Venuto al mondo, ero divisa a metà, una parte di me pensava di non voler leggere altro di questa autrice, l’altra parte invece voleva tenere ancora uno spiraglio aperto. La scrittura di Margaret Mazzantini non è semplice da capire e apprezzare in pieno; come per Venuto al mondo, anche con Non ti muovere io ho fatto una grandissima fatica nel cercare di capirla e apprezzarla, ma a distanza di nove mesi l’uno dall’altro non ho potuto fare a meno di sentirla ancora tutta questa pesantezza che purtroppo rende la lettura dei libri di questa autrice non proprio scorrevole. Chiunque abbia letto questo romanzo, penso possa comprendere meglio le mie parole. Con questo non voglio dire che non vale la pena leggerlo, anzi, però, per motivi strettamente personali, non so quante volte volevo interrompere la lettura, perché è una lettura che fa male, che fa star male, che ferisce molto nel profondo del cuore di una donna, è una lettura che sconvolge e stravolge il lettore che pensava di aver letto di tutto ma veramente di tutto in un libro, in senso negativo. Mi dispiace, ma nemmeno al secondo tentativo riesco ad empatizzare, a sentirmi in sintonia anche con un solo personaggio concepito dalla penna di questa autrice che forse sono io a non riuscire a capire.
Non ti muovere
Una giornata di pioggia e di uccelli che sporcano le strade, una ragazza di quindici anni che scivola e cade dal motorino. Una corsa in ambulanza verso l'ospedale. Lo stesso dove il padre lavora come chirurgo. È lui che racconta l'accerchiamento terribile e minuzioso del destino. Il padre in attesa, immobile nella sua casacca verde, in un salotto attiguo alla sala operatoria. E in questa attesa, gelata dal terrore di un evento estremo, quest'uomo, che da anni sembra essersi accomodato nella sua quieta esistenza di stimato professionista, di tiepido marito di una brillante giornalista, di padre distratto di un'adolescente come tante, è di colpo messo a nudo, scorticato, costretto a raccontarsi una verità straniata e violenta. Parla a sua figlia Angela, parla a se stesso. Rivela un segreto doloroso, che sembrava sbiadito dal tempo, e che invece torna vivido, lancinante di luoghi, di odori, di oscuri richiami. Con precisione chirurgica Timoteo rivela ora alla figlia gli scompensi della sua vita, del suo cuore, in un viaggio all'indietro nelle stazioni interiori di una passione amorosa che lo ha trascinato lontano dalla propria identità borghese, verso un altro se stesso disarmato e osceno.
-
Autore:
-
Editore:
-
Collana:
-
Edizione:3
-
Anno edizione:2016
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
-
Amanda 11 ottobre 2025Una lettura che fa troppo male
-
Mario 20 luglio 2025Consigliato
Crudo, struggente, umano fino all’osso. Una storia che lacera e accarezza allo stesso tempo.
-
Sara 11 aprile 2025Non per tutti
Ho letto questo libro in pochi giorni perchè è scritto benissimo, nonostante questo, non è un libro che consiglierei a tutti. Il talento della scrittrice è innegabile. Ciò che non mi è piaciuto è stato il protagonista, voce narrante della storia. Non l’ho proprio sopportato, e “incontrarlo” ogni volta non mi ha messo di buon umore.
Le schede prodotto sono aggiornate in conformità al Regolamento UE 988/2023. Laddove ci fossero taluni dati non disponibili per ragioni indipendenti da Feltrinelli, vi informiamo che stiamo compiendo ogni ragionevole sforzo per inserirli. Vi invitiamo a controllare periodicamente il sito www.lafeltrinelli.it per eventuali novità e aggiornamenti.
Per le vendite di prodotti da terze parti, ciascun venditore si assume la piena e diretta responsabilità per la commercializzazione del prodotto e per la sua conformità al Regolamento UE 988/2023, nonché alle normative nazionali ed europee vigenti.
Per informazioni sulla sicurezza dei prodotti, contattare productsafety@feltrinelli.it