Nord i poeti. Vol. 4: Mario Benedetti e la distanza dalla vita
In Mario Benedetti, le parole hanno fatto il loro corso, perché è un continuo, il suo, venire ai ferri corti con il senso del suo rapporto con la realtà che lo pone, da sconfitto, probabilmente, in una condizione di grande solitudine che non ha niente a che fare con l’isolamento e il ritiro. È qualcosa di più sottile e infido da cui, però, emerge un irrefrenabile impulso creativo, poi trasfuso in una poesia che riesce sì a schiudere una relazione e un contatto con gli altri, consentendogli al tempo stesso di rimanersene nel suo guscio di sicurezza e a distanza. Il poeta scrive spesso dell’abissale assenza ma è un modo per placare la precarietà quotidiana, il dolore; quello che è stato ritorna, in vari modi, ma l’influsso si propaga solo in piccola parte, non muta l’inconscia tendenza a ripetere il rituale di solitudine.
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Anno edizione:2024
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