Dopo quintali di Follett e Grisham, mi sono finalmente "cimentato" con Le Carrè, e, considerata la sicura fama e bravura universalmente riconosciute, devo essermi imbattuto in un'opera "di passaggio". L'impianto della storia è sicuramente (e tristemente) verosimile (mafia russa, feroce, aggressiva, governativa, governi occidentali di per se schizzinosi che però davanti alla possibilità di fare affari d'oro si fanno pochi scrupoli, ecc...), ma lo svolgimento lo è molto meno; è decisamente poco credibile la vicenda dell'assistente di Oxford e la sua strafighissima fidanzata avvocato che diventano spie dilettanti, come poco credibile è tutto lo svolgimento, da Antigua alle Alpi svizzere, passando per il campo centrale del Roland Garros. Inizio lento, inutilmente complicato, a tratti noioso; parte centrale più, diciamo, attiva, finale, appunto, inverosimile. Tra l'altro, visto che di un racconto si tratta, inverosmile per inverosimile, poteva dargli un finale ben diverso, non così traumaticamente affrettato. Spero che il prossimo Le Carrè che acquisterò mi faccia ricredere sulle qualità di questo grande scrittore.
Il nostro traditore tipo
Perry e Gail, lui insegnante idealista a Oxford, lei avvocato rampante: una coppia di fidanzati inglesi in vacanza nello scenario da sogno di Antigua, nei Caraibi. E un russo di nome Dima, rozzo eppure magnetico, che possiede una tenuta sull'isola. Un incontro destinato ad avere conseguenze inimmaginabili per i due giovani, quando il russo chiede a Perry di giocare a tennis con lui è solo una normale partita quella che si svolge alle sette di mattina davanti agli occhi stralunati di Gail e alla più strana accozzaglia di persone che le si sia mai parata davanti? Chi è veramente questo russo carismatico che ostenta amicizia e giovialità nei confronti della giovane coppia? E, soprattutto, cosa vuole da loro? L'esito della partita di tennis andrà ben oltre il risultato. Ha inizio un'avventura che vede i due fidanzati coinvolti dai servizi segreti inglesi e dal "riciclatore numero uno al mondo" di denaro, dapprima chiusi in un asfissiante seminterrato, poi spettatori della finale del Torneo del Roland Garros a Parigi e infine catapultati in uno chalet sulle Alpi svizzere. La posta in gioco è alta: volti nuovi della mafia russa cercano una propria "rispettabilità ufficiale" nei mercati di tutto il mondo, intrecciando i loro affari con quelli delle multinazionali e inevitabilmente con le politiche degli Stati sovrani. John le Carré reinventa il romanzo di spionaggio, strappandolo alle sue definizioni classiche.
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Anno edizione:2010
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