Notte fantastica raccoglie quattro racconti accomunati dal tema centrale della violenza delle passioni, una forza primordiale e incontrollabile che Zweig esplora con straordinaria ricerca psicologica. L’autore si conferma un maestro nell'esplorazione della natura umana in tutte le sue sfumature, anche le più inconfessabili, contrapponendo spesso la maschera rigida della società borghese alle pulsioni più profonde, irrazionali e talvolta perverse dell’individuo. La scrittura di Zweig è elegante, raffinata, ma anche carica di tensione emotiva, capace di scandagliare con precisione chirurgica l’interiorità dei suoi personaggi. Nei racconti non è la trama a dominare, ma piuttosto la percezione, i sentimenti, i movimenti interiori dei protagonisti, che emergono in relazione a eventi esterni. La dimensione narrativa si carica di significati simbolici, trasformando ogni evento in un detonatore di stati d’animo estremi. Nel racconto che dà il titolo alla raccolta, Notte fantastica, Zweig racconta il risveglio emotivo di un uomo apatico, che ritrova la capacità di sentire solo grazie ad un’esperienza moralmente ambigua. In La donna e il paesaggio, il protagonista vive l’attrazione per una giovane sonnambula, in una notte carica di erotismo e suggestione onirica. In Il vicolo al chiaro di luna, è il delirio di un uomo abbandonato a dominare la scena. Infine, Leporella ruota intorno a una serva che sviluppa una devozione cieca verso il proprio padrone, al punto da spingersi verso un gesto estremo e irreparabile. Zweig ci mette di fronte a personaggi tormentati, vittime e strumenti delle loro passioni, che si muovono in un mondo in cui le convenzioni sociali non bastano a contenere le forze interiori che li agitano. Quattro ritratti memorabili, una riflessione profonda e inquieta sulla fragilità dell’equilibrio umano.
