Libro scritto molto bene. Onestamente mi aspettavo altro. Mi aspettavo si parlasse di circo e invece il circo c'entra pochissimo, se non in minima parte. Se non avessi avuto aspettative, probabilmente mi sarebbe piaciuto molto. Avendo aspettative, invece, sono rimasta un po' delusa. Non mi è piaciuto come vengono trattati gli animali in questo romanzo. In ogni caso la Carter scrive benissimo e vorrei leggere altro della sua produzione.
Notti al circo
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Dopo le frizzanti gemelle Dora e Nora, protagoniste di Figlie sagge, un altro indimenticabile personaggio femminile: Fevvers, la donna-cigno, seducente trapezista vagabonda, paradigma di tutte le donne.
«"Notti al circo è il suo capolavoro, e anche il più coinvolgente e accessibile dei suoi romanzi.» - Il sole 24 ore
«Sogni, miti, fiabe, metamorfosi, inconscio ribelle, viaggi epici e una sensualissima celebrazione della sessualità nelle sue manifestazioni più gioiose e più oscure» - Ian McEwan
«Un’opera gloriosa» - Times Literary Supplement
«Una delle migliori scrittrici del secolo» - The Sunday Times
«Notti al circo incanta, è strepitoso» - Literary Review
«Incredibilmente divertente e tremendamente serio al tempo stesso. Un grande romanzo» - Observer
È una notte londinese del 1899 e il tempo si è fermato. In un camerino dell’Alhambra Music Hall, «capolavoro di squallore squisitamente femminile», l’imberbe giornalista americano Jack Walser sta intervistando la star del momento: Fevvers, seducente trapezista vagabonda, un metro e ottantacinque per ottantotto chili, biondissima e dotata di un bel paio di ali. Una vera e propria leggenda. Scorrono fiumi di champagne e la diva racconta la sua vita rocambolesca: abbandonata in fasce sulla soglia di un bordello a Whitechapel e amorevolmente cresciuta dalla baffuta Lizzie, inizia presto a guadagnarsi da vivere prima come statua vivente di Cupido e poi come attrazione in un freak show. Ma Fevvers vuole volare alto. Il suo destino sono le luci della ribalta, e in poco tempo lei e il suo trapezio conquistano i palchi – e i cuori – di tutta Europa. Inizialmente scettico, Walser finisce per soccombere al fascino incontenibile della Venere cockney. Un po’ già innamorato e un po’ in cerca dello scoop della vita, decide di mollare tutto e si unisce al circo. Insieme alla scalcagnata compagnia circense – capitanata da un colonnello del Kentucky e la sua fidata Sybil, una scrofa intelligentissima in grado di fare lo spelling – in viaggio attraverso la Russia vivrà mille peripezie e incontrerà i personaggi più bizzarri, in un esilarante caleidoscopio in bilico fra realtà e fantasia. Nel 1984, anno della pubblicazione, Notti al circo si è aggiudicato il prestigioso James Tait Black Memorial Prize, il più antico premio letterario inglese. Romanzo più celebre dell’autrice, è una sintesi perfetta della migliore Angela Carter: un concentrato di umorismo pungente, prosa brillante, erotismo, demolizione sistematica dei cliché e un’immaginazione traboccante.
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Anno edizione:2017
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Roberta Mancino 20 maggio 2018
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Angerla Carter immerge il lettore in una dimensione bizzarra e stravagante. Si percorrono le vicende di Fevvers, protagonista del libro, dotata di un paio d'ali che le hanno garantito un posto d'onore in America e nel mondo. Si prende avvio dalle vicende dell'infanzia della protagonista e della sua successiva età 'adulta' che molto le ha dato fa lottare. Fevvers ha infatti una vita difficile e sofferta ma la sua stranezza, quindi l'avere le ali, le darà una vita sfavillante. Angela Carter ti travolge e ti catapulta in un mondo tutto suo, fatto di stravaganze e crude verità. è una scrittrice estrosa e il suo testo è percorso da uno stile immaginifico in cui non mancano i cambi di rotta e l'originalità.
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Riccardo Milia 29 novembre 2017
La prima parte ("Londra", in cui Fevvers racconta la propria storia a Walser) è buona e promettente, ma proprio quando serve un di più (una chiave di lettura, uno sforzo d'introspezione, qualcosa di significativo) arriva la seconda parte, quella del viaggio ("Pietroburgo", "Siberia"): un bailamme di avvenimenti, storie, storielle a volte un po' buttate lì, eterogenee, slegate, caotiche, poco incisive. L'inverosimiglianza, che fin qui aveva avuto la sua ragion d'essere nel ritratto di Fevvers e della sua strana vicenda, comincia ad accartocciarsi su se stessa e a crollare, sempre più involuta e sterile quanto più gli avvenimenti si moltiplicano. C'è ovviamente qualcosa da salvare, qualche spunto qua e là che però rimane abbozzato allo stadio germinale, per lo più soffocato sul nascere in un terreno che deve nutrire troppe altre radici. La sezione finale (tra banditi, sciamani, popolazioni siberiane, e altre trovate effimere e non riuscite) conferma la china e la percorre sino in fondo.
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