Gli occhiali d'oro

Questo piccolo libricino è intriso di una sottile tristezza difficile da spiegare. Non si può fare a meno di provare pena per questo protagonista reso secondario dalle persone che lo circondano, dal modo in cui lo vedono. Di lui racconta un ragazzo che vive immerso nei pregiudizi che regnano sovrani e a cui lui stesso cede, gli stessi che pesano inesorabilmente sulle spalle di quel povero uomo (perché non si può fare a meno di pensarlo, anzi, è una sensazione comune che accompagna tutta la lettura) fino a spezzarle. Il bullismo, i pregiudizi, il contesto storico e personaggi di cui raramente ho letto in questo modo formano, insieme, il tipo di libro che andrebbe letto e capito fino in fondo. L'empatia, durante questa lettura, è un'arma a doppio taglio.

Libro sublime scrittura impeccabile

Fluido, capace di trascinarti tra le strade di Ferrara, lasciando presagire il pericolo imminente dietro l'angolo, uno scrittore che esplora con delicatezza il sentire umano, ti emoziona e ti inchioda a leggere fino all'ultima parola. L'argomento è importante, tutt'ora persistono gli stessi toni del 1937 e tutto ritorna in una rinnovata forma che racchiude la stessa sostanza.