Il libro stabilisce un assioma: tutti noi ricordiamo il primo momento in cui Vamos a la Playa si è fissata nelle nostre teste. Io diciannovenne: il brano aleggiava nell’aria già da tempo, ma quella sera occhieggiando la TV sintonizzata sul Festivalbar, per la prima volta mi appare l’immagine dei due Righeria. È un flash, sembrano i DAF vestiti Memphis e suonano come dei Kraftwerk buontemponi in overload da bpm. La voce triste canta in spagnolo una canzone allegra sulla morte radioattiva. È un cortocircuito. Fino a quel momento nelle nostre teste di rigorosi ragazzini new-wave l’underground e il mainstream avevano sempre corso su due binari ben distinti. E ora? Era la fine o l’inizio di tutto? Oh,Oh,Oh,Oh,Oh - I Righeira, la playa e l’estate 1983 è un field-recording trasposto su carta, che alterna il metodo dei cultural studies a frammenti di un’ironica auto-fiction. Ne risulta un magma socio-estetico in cui il brano dei Righeira viene utilizzato come bussola d’orientamento nelle coordinate di un’epoca. Testo ricco di connessioni in cui alto e basso convivono felicemente in una contestualizzazione storica alimentata da dati statistici in contrappunto a derive situazioniste dell’autore che vaga in personali psicogeografie della memoria. Duecentonovantasette (297!) pagine ricche di nomi, date, luoghi ma niente è fuori posto in un flusso vorticoso che risucchia il lettore.
Oh, oh, oh, oh, oh. I Righeira, la «playa» e l'estate 1983
Estate 1983. Siamo ormai lontani dal campo gravitazionale del ’77, lontanissimi dal ’68, ma al tempo stesso non ancora soggiogati dal rampantismo e dal disimpegno che detteranno legge dal 1984 in avanti. Il presidente americano Reagan promette uno “scudo spaziale”, a Napoli nasce la prima “bambina in provetta” italiana, in casa Fiat o meglio a Cape Canaveral si lancia la Uno e dalle radio di tutto il paese esce l’inconfondibile “oh, oh, oh, oh, oh” di "Vamos a la playa" dei Righeira. Una delle tante canzonette in cima alle classifiche di vendita dei 45 giri? Non proprio, perché "Vamos a la playa" è diversa da qualsiasi altra canzonetta mai sentita prima. Ha una linea melodica irresistibile, che subito si ficca in testa e non va più via. Un testo (in spagnolo!) che parla di una bomba atomica e della fine del mondo. E due ragazzi a cantarla, Johnson e Michael Righeira, che per poter partecipare alla finale del Festivalbar, l’evento estivo per eccellenza, devono chiedere una licenza dal servizio militare. Nell’estate 1983 quel tormentone lo conoscevano (e lo cantavano) tutti, anche e soprattutto chi lo detestava. Un caso oggi inimmaginabile di pop realmente universale, onnipresente, che parlava a tutti, in ogni occasione. Fabio De Luca incontra i protagonisti di quegli anni e della musica italiana di oggi – Johnson Righeira, Carmelo La Bionda, Linus, Claudio Cecchetto, Carlo Massarini, Francesco Bianconi, Antonella Ruggiero, Jovanotti, Max Pezzali, Roberto D’Agostino e molti altri – e racconta, con un amore contagioso, un’estate e un’Italia vivacissime, indimenticabili.
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Anno edizione:2023
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PAOLO 10 gennaio 2025Gli OH! del ritornello di “Vamos a la Playa” erano cinque. Chi mai prima li aveva contati?
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