Il parallelismo tra le vicende del “console” del romanzo di Malcom Lowry e il protagonista impegnato a dare un senso e superare il trauma della fine della sua relazione creano una poetica del “break up” capace di infilarsi nelle crepe del dolore che le rotture in età matura portano con sé. Un consiglio dopo aver letto il libro di Rosari leggete Sotto il Vulcano di Lowry nella traduzione dello stesso Rossari
L’ombra del vulcano
Libro presentato da Claudia Durastanti nell’ambito dei titoli proposti dagli Amici della domenica al Premio Strega 2024.Libro finalista del Premio Bergamo 2024
«L'ombra del vulcano in ogni pagina dichiara obbedienza alla letteratura, a quella degli altri e alla propria. "Mettere tutto in un libro. Mettercela tutta. Credere nella letteratura come se fosse l'unica ragione di vita.» - TuttoLibri
«Dopo tanti anni ci siamo lasciati. Un giorno di marzo. È accaduto per gradi, e poi tutto d’un colpo».
È un’estate torrida e alcolica, dopo la fine di un grande amore. Mentre intorno a lui la città si svuota, il traduttore combatte con un romanzo esplosivo e maledetto: Sotto il vulcano di Malcolm Lowry. In quei giorni immobili di agosto Milano sconfina nel Messico, e per non morire di ricordi il traduttore si perde tra le pagine a caccia del Console, il protagonista del libro, per incontrarlo, parlare e bere con lui. Perché tradurre, in fondo, è il modo migliore per non restare mai soli. Marco Rossari prende la sua estate del disamore e ne fa un racconto sentimentale, ossessivo e incandescente, in cui autobiografia e finzione si mescolano come la vita e l’alcol, di notte, in un bar di periferia.
Nell’estate in cui ha perso un grande amore, al protagonista di questo libro – che assomiglia molto da vicino a Marco Rossari – viene affidata l’impresa più colossale e impossibile della sua carriera: trovare nuove parole per l’edizione italiana della «Divina Commedia ubriaca», il romanzo fatale sul Messico, «uno dei capolavori illeggibili del Novecento». Sotto il vulcano di Malcolm Lowry è un libro di culto, soprattutto per gli scrittori. Una storia esotica di autodistruzione, di alcol, di addii: da un lavoro così, in un momento così, sarebbe saggio tenersi alla larga. Con una voce comica, ma capace di farsi grottesca e struggente, Rossari traccia i rimandi tra la storia disperata del Console e la sua. E poi, lasciandosi andare alla dolcezza dei ricordi, ci dice di quando stava con lei: dei viaggi in capo al mondo, del loro modo sghembo di vivere la relazione, delle consuetudini e delle piccole felicità; infine della crisi senza fondo, i pianti e il non poter stare più insieme. Tradurre significa ripercorrere i passi di qualcun altro. Calcare le orme, seguire ostinatamente. E nel deserto della città vuota, mentre i giorni trascorsi alla scrivania senza quasi mangiare si alternano alle notti interminabili passate a bere, la vicinanza del protagonista alla figura di Malcolm Lowry diventa una vera e propria possessione. Così la Milano d’agosto si fa sempre più simile a quell’innominabile cittadina messicana nel giorno dei morti, e il Console rivive in un vortice di tristezza, alcol, nostalgia. Perché letteratura e vita, alle volte, sono una cosa sola.
Proposto da Claudia Durastanti al Premio Strega 2024 con la seguente motivazione: «È raro imbattersi in romanzi dotati di un forte desiderio formale, o in libri innamorati di altri libri (in questo caso si tratta di Malcolm Lowry tradotto dallo stesso Rossari) che siano capaci di uscire illesi dalla competizione con quello che la letteratura ha rappresentato nella propria vita. “L'ombra del vulcano” è uno di questi romanzi, in cui la dedizione alla scrittura e al senso della parola viene corretta e sfidata da un altro tipo di amore, più carnale e privato, intimo e levigato dal tempo, proprio nel momento in cui si avvicina alla dissoluzione. È la storia di una vertigine sentimentale, con una lingua calda ma molto precisa, capace di seguire il mondo in cui l'inizio si sviscera nella fine. La meticolosità del ricordo nel descrivere il legame con una persona amata mi ha ricordato l'ossessione analitica di Annie Ernaux in “Perdersi”, ma l'amore è solo un pretesto, o forse è tutto, mentre ribolle sotto un'inquietudine che porta altrove.»
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Anno edizione:2023
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Frankie79 27 dicembre 2024La poetica del break up
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