Stefano Illuminati ha poco più di 30 anni. Vive a Roma, dove ha fatto carriera. Ha una relazione con Laura, anche se i due non sono sposati. Ha vissuto l’infanzia nelle colline torinesi. Il padre, un colonnello di origini meridionali, fedele alla monarchia e simpatizzante del nazismo, di cui apprezza gli aspetti militari, lo ha educato severamente. Stefano decide di fare un viaggio per ritornare nella sua terra. Vuole rivedere Caterina, la domestica, e Francesco, suo amico d’infanzia, figlio di contadini comunisti. I flashback, la parte più interessante del romanzo, rimandano all’infanzia e all’adolescenza di Stefano, al periodo fascista e alla guerra. Stefano è stato partigiano e, quasi per caso, per il solo desiderio di possedere un’arma, reclutato tra i fascisti a soli dodici anni. Il ricordo di quei giorni trascorsi clandestinamente sulle colline si ricopre di una patina malinconica, lirica nelle descrizioni degli ambienti. La penna di Arpino tende al classicheggiante e al paesaggismo. La staticità delle immagini e il cortocircuito della memoria, tipico espediente che blocca l’agire e vagabonda nel passato, prevalgono sulle dinamiche narrative. Blocchi psicologici s’innalzano tra le parole che si scambiano Stefano e Laura. Si potrebbe parlare di alienazione? Il romanzo sembra volersi lasciare alle spalle il problema morale della ricostruzione dopo il fascismo e la guerra. Impantanato nei ricordi, non vi riesce fino all’ultima pagina.
L' ombra delle colline
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Premio Strega 1964. Attento osservatore della realtà e testimone del suo tempo, Arpino amava definirsi "un narratore di storie". Nella sua opera ricorrono spesso alcune costanti autobiografiche che ritroviamo anche, sullo sfondo della guerra e della Resistenza, nel viaggio dei due inquieti protagonisti de "L'ombra delle colline", Stefano e Lu. Un'esperienza che prenderà la forma di un "ritorno al passato", di un tentativo di liberarsi da ossessioni ed esperienze traumatiche. Resterà invece un'amara riflessione: "Forse potremmo essere contenti così come siamo, se non sapessimo ciò che siamo stati".
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Anno edizione:2010
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Formato:Tascabile
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Giorgio 02 settembre 2025Un romanzo liricheggiante
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giorgiopd 01 luglio 2022
nel complesso l'ho trovato abbastanza piacevole, specie per quanto riguarda la narrazione del rapporto tra il protagonista bambino ed il suo amico , figlio del mezzadro. Indefinito mi e' sembrato invece il rapporto con colei che lo accompagna nel ritorno nei luoghi dell'infanzia.
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