Uno dei romanzi più belli in assoluto che abbia letto negli ultimi anni e un libro che da solo vale un autore (eppure la Johnston ha scritto molto, e sempre libri di ottima qualità). Sullo sfondo della guerriglia irlandese, una guerriglia che non sembra mai finire e si avverte ora come lieve scossa ora come terremoto notturno che sveglia le coscienze, la vita del protagonista scorre come una poesia buffissima e triste, come una storia di iniziazione al mondo troppo crudele per il ragazzino. E' un mondo in perdita continua e allo stesso modo dal libro trasudano le emozioni come per un'emorragia inarrestabile. Commovente, pagina dopo pagina, dà una stretta al cuore senza avvolgere in una mollezza decadente. Joe, il piccolo adorabile protagonista, scivola via dalle braccia fatate del suo fanciullesco umorismo ma si sorregge sulla sua dignità e su una forza interiore invidiabile, che da sola è già storia. Una tavolozza poco ricca e buia, ma ben calibrata, quella della Johnston, il suo romanzo è omogeneo, brillante e nitido, ma mai patinato. Lo consiglio in modo particolare a chi ama le storie di formazione.
