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Anno edizione: 2017
Anno edizione: 2013
Anno edizione: 2012
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Esiste nei rapporti umani una linea che separa verità da ipocrisia, gentilezza da adulazione, onestà da calcolo? È possibile continuare a credere in se stessi e negli altri senza la protezione delle menzogne vitali, degli autoinganni e delle illusioni?
«Una vera opera d'arte» – Ali Smith
Nell'Onesta bugiarda due donne si incontrano: Anna Aemelin è un'illustratrice di libri per bambini. Distratta, solitaria e svagata, incapace di prendere sul serio qualsiasi cosa che non sia il suo disegno, ostinatamente decisa a difendersi dalla vita ignorando ciò che la disturba, frapponendo fra sé e il mondo le sue lampade schermate, i suoi conigli a fiori, le decisioni che non prende, i no che non dice. Al suo opposto è Katri Kling: giovane donna volitiva e concreta, intelligente e calcolatrice, nemica delle reticenze e del caso, ossessionata da un suo senso dell'onestà e della giustizia che la induce a vedere in ogni rapporto umano un contratto da rispettare. Il loro incontro è lo scontro fra due modi opposti di essere che, rapportandosi, si distruggono a vicenda, minando le certezze su cui poggiano. Continua a nevicare nel romanzo: è inverno e da mesi la neve cade incessantemente sul villaggio in riva al mare, coprendo le orme dei passi appena lasciate, cancellando dal paesaggio i punti di riferimento. I segni che la vicenda traccia con apparente leggerezza su quel bianco uniforme scavano solchi profondi: il gioco delle verità ci lascia un inquietante senso di insicurezza.
Esiste una linea sottile che separa la verità dall'ipocrisia, la gentilezza dall'adulazione? É possibile credere in se stessi e negli altri senza la protezione della menzogna? Questi sono due dei tanti interrogativi che vi verranno in mente se leggerete L'onesta bugiarda di Tove Jansson, pubblicato da Iperborea negli anni '80. Si parla dell'incontro di due donne che sono agli antipodi: Katri Kling, giovane donna volitiva, intelligente e calcolatrice, ossessionata da un suo senso dell'onestà e della giustizia e Ann, illustratrice di libri per bambini, solitaria, molto chiusa, introversa, che non crede a nulla al di fuori dei suoi disegni. In questo libro vi interrogherete se la visione che avete degli altri e che gli altri hanno di voi sia effettivamente giusta oppure frutto della vostra fantasia, della vostra percezione.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
La vicenda parte in sordina e in un silenzio ovattato dalla neve che cade abbondante nel piccolo paese sul mare. I personaggi vengono pian piano delineati nelle loro piccole e grandi manie, abitudini, progetti e delle due protagoniste è soprattutto Katri quella che rivela con maggior determinazione la sua ferrea volontà. Poi subentra Anna, l’altra protagonista, apparentemente debole, delicata, fragile; ma che alla fine come Katri si rivela anch’essa, a mio parere, forte e un’”eterna bugiarda”. Lei infatti non vuole vedere la realtà che la circonda e allora la nasconde, la idealizza, la camuffa ne fa un mondo tutto in rosa. L’altra, perfettamente realista e volitiva, demistifica tutto, ogni sogno, ogni illusione e dà della realtà una visione fredda e perfettamente controllabile. Ma la realtà non è così!! E Katri, dopo aver per sempre distrutto il mondo illusorio di Anna, si accorge che nella vita come nell’animo delle persone (o delle bestie!) non tutto è controllabile, c’è un qualcosa che sfugge a qualsiasi controllo. E questo mette in crisi anche lei! Quindi sotto l’apparenza di una vicenda tutto sommato semplice e lineare si sottintende qualcosa di più profondo e vero, che sta alla base della vita e della comunità umana.. L’atmosfera sembra incantata, perché è ovattata dalla neve di un inverno che non sembra finire mai e come fuori c’è il silenzio della natura, dentro c’è il silenzio delle anime; pochi sono i dialoghi e i colloqui che sono tutti finalizzati ad affermare una realtà o a portare un tassello nell’anima e nella personalità delle due protagoniste.
Recensioni
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