non mi ha entusiasmato la scrittura ma la storia di per sè è bella
Our infinite fates
Si sono amati in migliaia di vite.Si sono uccisi in ognuna di esse.
«Probabilmente alla fine, l'amore non è altro che una continua sfida al destino.»
Evelyn si ricorda di tutte le sue vite passate. E ricorda anche che in ognuna di esse è stata uccisa prima del suo diciottesimo compleanno, sempre dalla stessa persona: Arden. Evelyn è però molto affezionata alla vita in cui si trova adesso e, cosa più importante, la sua sorellina malata ha bisogno di lei per sopravvivere: solo una volta compiuti diciotto anni, potrà donarle il midollo osseo che le serve. Evelyn è disposta a tutto pur di sopravvivere ancora qualche giorno e salvare sua sorella. Deve solo seguire tre semplici regole:
1. Trovare Arden, il nemico secolare che le dà la caccia in ogni vita; 2. Capire esattamente perché le dà la caccia; 3. Fare di tutto per non innamorarsi di lui… Ancora.-
Autore:
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Anno edizione:2025
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Ladreamer 19 giugno 2025Storia originale ma…
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ELISA 16 giugno 2025Molto bello!
Ho letto questo libro in due giorni. L'ho trovato scorrevole e originale.
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My 05 giugno 2025Aveva potenziale
Quasi mi dispiace dare solo 2 stelle, lo stile di scrittura è ottimo, con frasi molto poetiche e, soprattutto, con una storia che tiene incollati alla lettura fino all'ultima pagina, desiderosi di scoprire al più presto i misteri proposti fin dall'inizio. Perché solo 2 stelle, quindi? Il problema, ahimè, è che la storia, di per sé interessante e con molto potenziale, è costantemente interrotta da veri e propri monologhi esistenziali in cui l'autrice, tramite i suoi personaggi, cerca di convincere il lettore delle proprie idee. Al di là che si possa essere favorevoli o contrari ai valori lgbtq+, il problema è che la trama viene letteralmente interrotta di continuo per inserire continuamente dichiarazioni sul tema, in modo così continuo che: 1) la narrazione ne risulta esasperata e frammentata, 2) si capisce benissimo che ciò che conta all'autrice è far passare il messaggio, che davvero si poteva capire senza essere così onnipresente, e non la storia, che in sé corrisponderebbe a poco meno della metà del libro e che risulta abbastanza priva di veri e propri colpi di scena, di fatto presenti solo verso la fine, 3) la narrazione vera e propria si regge solo sulla curiosità, le continue interruzioni non permettono veramente di affezionarsi o di immedesimarsi nei personaggi che, anzi, agli inizi sembrano essere legati da un rapporto abbastanza malsano, una variante più sanguinolenta della sindrome di Stoccolma. Ciò che mi dispiace di più è che avrebbe avuto moltissimo potenziale : l'abilità di scrittura si sente, e la storia in sé é buona, così come mi piace molto la trovata dietro al mistero e l'aver posto continui salti temporali, che contribuiscono a far unire i puntini al lettore, che così in modo originale familiarizza con i personaggi. Quelle che ho sentito come interruzioni, però, sono davvero troppe per farmelo apprezzare. Penso che le tematiche dovrebbero passare attraverso il racconto, qui si ha l'opposto: un racconto che passa tra le tematiche.
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