Incredibile la forza del popolo palestinese. Incredibile i soprusi e le ingiustizie che patiscono dal 1948. Questo libro fornisce tanti dettagli interessanti e lo consiglio a chiunque voglio avere un po' di conoscenza della storia del popolo palestinese, della bellezza delle loro terre e del loro modo di vivere.
Palestina. The passenger. Per esploratori del mondo
«Unisci i puntini per riconoscere il mostro» suggerisce Amira Hass, giornalista israeliana trapiantata in Cisgiordania, in una lucidissima analisi dell’occupazione delle terre palestinesi conquistate da Israele nel 1967.
Se la frammentazione dello spazio fisico con muri, strade, insediamenti e posti di blocco è parte integrante della strategia usata dallo stato occupante per tenere la Palestina sotto il proprio controllo, è attraverso l’accumulo e la giustapposizione di storie individuali e collettive che la sofferenza e i danni inflitti vengono fuori in tutta la loro entità. I puntini da unire in questo volume sono cronache di vite palestinesi: a Ramallah, a Gaza, a Gerusalemme, a Jenin, a Hebron, in Israele, nella diaspora. Raccontano modi diversi di vivere l’occupazione e di resisterle: c’è chi, ritrovandosi coloni israeliani nella propria casa, la sente sulla propria pelle ogni giorno e chi, costretto all’esilio, ne perpetua il ricordo nella memoria e nella letteratura. Ci sono le donne che alle pene dell’occupazione devono aggiungere quelle di una società conservatrice e ultrapatriarcale. C’è una generazione che ha conosciuto la speranza di una possibile soluzione del conflitto, e un’altra – gli oltre due terzi della popolazione palestinese che ha meno di trent’anni – che alla firma degli Accordi di Oslo nel 1993 non era ancora nata e per tutta la vita ha conosciuto solo l’occupazione e il soffocante governo sempre più autoritario (e sempre meno efficace) dell’Autorità nazionale palestinese, per non parlare di quello di Hamas a Gaza. C’è chi si è rassegnato, chi è fuggito e chi, per scelta o necessità, è rimasto e resiste. E se l’occupazione israeliana è il contesto obbligato, la ricchezza dell’esperienza umana e l’individualità delle voci e delle situazioni che animano questo paese frammentato rappresentano il tratto che unisce i puntini: disegnando sì un mostro, ma in negativo, mettendo cioè in risalto il coraggio di chi resiste, la capacità di reagire quotidianamente al trauma individuale e collettivo, la pazienza, la forza e l’ostinazione che essere palestinesi comporta.
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Anno edizione:2023
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Marta P 07 gennaio 2025Incredibile
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elico 30 dicembre 2024uno sguardo sul mondo contemporaneo
Volume imperdibile, interessante, pieno di approfondimenti e articoli dal taglio particolare. Un punto di vista "obliquo" sul mondo contemporaneo. Da collezionare tutti!
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Pancef 04 ottobre 2024Conoscere le ragioni
C'è molta confusione sul pre 7 ottobre, questo libro non di parte, distaccato e preciso ci spiega le ragioni (sempre che una guerra abbia delle ragioni) del conflitto e porta le voci dei protagonisti di tutti i giorni, abitanti e giornalisti. Se vogliamo avere una voce per fermare il conflitto è necessario conoscerne le origini
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