Il paradosso francescano tra povertà e società di mercato. Dai Monti di Pietà alle nuove frontiere etico-sociali del credito
La teoria e la pratica dell'economia di mercato sono germogliate ben prima dell'etica protestante e del fondatore della scienza economica, Adam Smith. I maestri francescani del XIII, XIV e XV secolo, conciliando l'attività speculativa con la pratica pastorale del vivere quotidiano, si sono scoperti economisti di notevole valore, anticipando alcune acquisizioni teoriche fondamentali. Partendo da Pietro di Giovanni Olivi, scopritore della teoria soggettiva del valore economico, e da Alessandro di Alessandria, acuto analista dei fenomeni di mercato e monetari, si arriva, passando per san Bernardino da Siena, alla felice intuizione dei Monti di Pietà e alle nuove e legittime frontiere etico-sociali dell'erogazione del credito ad interesse. I frati francescani, attraverso un'azione parenetica e pratica molto efficace sul popolo, riuscirono a dare una forte accelerazione al sistema sociale e allo sviluppo economico e civile, i cui fondamentali principi conservano ancora oggi, nell'epoca della globalizzazione, tutta la loro attualità.
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Anno edizione:2011
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