Paralipomeni della Batracomiomachia (Canti I-II)
Pubblicati postumi a Parigi nel 1842, i Paralipomeni della Batracomiomachia sono la continuazione della Batracomiomachia pseudo-omerica, il poemetto parodico del III secolo a. C. sulla guerra fra topi e rane (soccorse nel finale dai granchi) che Leopardi tradusse tre volte. Nelle ottave dei Paralipomeni il conflitto fra topi e granchi (le rane restano sullo sfondo) allude anche alla realtà contemporanea: i topi sarebbero i liberali, inconcludenti fautori di libertà e progresso, i granchi le forze reazionarie dopo il Congresso di Vienna, le rane le milizie pontificie o delle monarchie restaurate. L’intreccio si apre spesso a digressioni comico-fantastiche, a inserti caricaturali, a riflessioni filosofiche e politiche, in una impietosa satira dell’antropocentrismo, del provvidenzialismo, del riformismo sociale, del mito dell’incivilimento, del pensiero spiritualista e liberale. A lungo poco apprezzato (al più visto come esercizio propedeutico o parallelo all’altissima poesia della Ginestra), il poemetto occupa invece un posto di rilievo fra le opere dell’ultimo Leopardi, e la sua stessa fisionomia (otto canti per tremila versi esatti) ne fa un unicum originale e autonomo.
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Anno edizione:2025
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