Parole di brigante. Scrivere di sé in un carcere dell’Italia unita
Chiuso nel bagno penale di Santo Stefano, un condannato ai lavori forzati a vita mette per scritto la sua storia. Luigi Martino è un giovane pastore e cavallaro analfabeta quando le vicende politiche dell’unificazione nel Mezzogiorno fanno deviare il corso della sua esistenza. Si fa brigante tra le province di Molise e Capitanata, ma non la farà franca: dopo pochi mesi si aprono per lui le porte del carcere. Qui Luigi impara a leggere e scrivere e in un paio di decenni – scontrandosi con i condizionamenti e i limiti materiali del bagno penale, ma sfruttandone anche tutte le opportunità – sarà in grado di farsi autore della propria storia. Nel suo italiano malfermo, sotto il titolo di Vita e biografia del flebotomo dei briganti, riempie centinaia di facciate, fin qui inedite, che imitano l’aspetto di un prodotto editoriale dei suoi tempi, il libro illustrato. Frutto di una ricerca condotta in molti archivi, questo è il primo studio dedicato alla figura di un brigante per molti versi ordinario come Martino: un documento eccezionale che aggiunge una voce originale al panorama delle scritture popolari italiane del XIX secolo.
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Anno edizione:2025
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