La storia ruota intorno ad una vicenda che è già accaduta un anno prima e che riguarda la scomparsa della sorella della nostra protagonista Emily Jacobs. L’infermiera è attanagliata dai sensi di colpa per non aver protetto la sorella quando doveva e questo la porta ad avere tutta una serie di comportamenti bizzarri e strani. Come quando, dopo un’operazione di routine, nella stanza d’ospedale dove era ricoverata, Emily vede una ragazza sul letto al suo fianco. Sembra che le stiano facendo qualcosa, anzi, sembra che qualcosa sia andato storto. Tuttavia, qualcuno si prende la briga di somministrargli qualcosa e lei si riaddoermenta.
Al risveglio, chiede della salute della povera ragazza che il giorno prima era al suo fianco. Gli viene risposto che in realtà in quella stanza non c’era mai stata nessuno a parte lei. Da questo momento in poi prendono il via le vicende che porteranno la protagonista a fare una, anzi due scoperte che nessuno poteva mai aspettarsi, ma che si riveleranno solo nei capitoli finali del libro.
La lettura è abbastanza scorrevole, ho letto il libro in poco più di una settimana. Il lessico a volte potrebbe essere poco comprensibile, essendo la storia ambientata in una clinica, per cui spesso sentirete parlare di terminologia medica e infermieristica che potrebbe risultare un pò complessa a chi non è del settore.
I capitoli sono quasi tutti molto corti e questo favorisce la scorrevolezza della lettura. Il lettore immediatamente è portato a identificarsi con Emily. Lei viene creduta solo una pazza paranoica che dice e vede cose insensate a causa del trauma subito per la scomparsa della sorella. L’elemento psicologico è fondamentale in questa storia.
