Un esordio col botto questo di Groen che colpisce nel profondo. L'83enne Hendrik è un vecchietto sui generis. Ironico, sarcastico, a volte anche eccessivo, ma che sa essere generoso, ottimista, sensibile. Lui ed i suoi coetanei trascorrono il loro tempo in una casa di riposo ed ogni giorno è per loro una nuova scoperta. Non ci si annoia mai, ma si va alla ricerca sempre di nuovi progetti e di nuova vita.
Piccoli esperimenti di felicità
Ottantatré anni e un quarto sono più di trentamila giorni. E sono proprio tanti. Ottantatré primavere senza la certezza di vedere la prossima, o che ne valga la pena.
Hendrik è il tipo d’uomo che fa conti del genere ogni giorno. Anche perché nella sua casa di riposo c’è poco altro da fare. La vita trascorre placida, fin troppo: due chiacchiere con l’amico Evert; la curiosità per i nuovi arrivati e la sopportazione della severissima direttrice, probabilmente nipote di un ex gerarca nazista. Hendrik ha sempre fatto buon viso a cattivo gioco, ma ora si chiede se davvero ne sia sempre valsa la pena. E soprattutto se vale la pena di continuare così. E siccome nella vita bisogna avere dei progetti, o perlomeno fare degli esperimenti, Hendrik decide due cose. La prima: farsi dare dal suo medico la pillola della dolce morte. La seconda: prima di prenderla, concedersi un anno, e in quell’anno fondare un club. Nasce così il Club dei vecchi ma mica morti, con regole di ammissione rigidissime per partecipare alle varie attività, tra cui: l’ingresso a un casinò, un workshop di cucina, un corso di tai chi… In quest’anno di vita succederanno tante cose, ci saranno tante scoperte, tante perdite e molti piccoli esperimenti di felicità... E alla fine si vedrà chi l’avrà vinta: la pillola o una nuova primavera da attendere.
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Autore:
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Traduttore:
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Editore:
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Edizione:3
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Anno edizione:2015
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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MARIA Grazia Tornisiello 10 maggio 2018
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Antonio Spinelli 29 novembre 2017
E chi l'avrebbe mai detto che anche in una casa di riposo la vita sarebbe stata divertente e piena di sorprese? Hendrik Groen, il protagonista del libro, ha 83 anni e un quarto e tanta vita alle spalle. Esperienze belle ma anche brutte, che, però, non gli impediscono di godere di piccoli momenti di felicità insieme ai suoi amici vecchietti e malconci come lui. Una vera poesia.
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ANNA DE DOMINICIS 26 novembre 2016
Non voglio anticipare nullla sulla trama se non avvertire che non si tratta di un romanzo rosa, di cronache d'avventura o di un saggio. Protagonisti sono arzilli (chi più chi meno) anziani, ospiti di una casa di cura. E' bellissimo come Groen riesca a dare a tutti i vecchietti una propria personalità: Groen non fa sconti. Saranno pure vecchietti ma alcuni sono insopportabili, altri asociali, altri ancora restii al rispetto delle regole. A noi pare che in una casa di riposo si aspetti solo la morte, invece Groen è capace di farci riflettere con humor su quanta vita c'è ancora... e quanta felicità ci sia anche ad un passo dalla morte. Bel libro che si presta ad una lettura veloce e divertente ma che si presta anche ad una lettura più profonda, se ci si vuole interrogare su quello che inevitabilmente ci aspetta quando saremo vecchi. Allora iniziamo fin d'ora a esercitarci alla felicità!
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