Un esordio col botto questo di Groen che colpisce nel profondo. L'83enne Hendrik è un vecchietto sui generis. Ironico, sarcastico, a volte anche eccessivo, ma che sa essere generoso, ottimista, sensibile. Lui ed i suoi coetanei trascorrono il loro tempo in una casa di riposo ed ogni giorno è per loro una nuova scoperta. Non ci si annoia mai, ma si va alla ricerca sempre di nuovi progetti e di nuova vita.
Piccoli esperimenti di felicità
«Questo singolare personaggio ci racconta con ilare spensieratezza il suo anno pericolosamente vissuto in una villa arzilla di Amsterdam dove il confine tra vita e non vita è davvero molto sottile.» - la Repubblica
«Una favola piena di grazia.» - Il Fatto Quotidiano
Ottantatré anni e un quarto sono più di trentamila giorni. E sono proprio tanti. Ottantatré primavere senza la certezza di vedere la prossima. Hendrik è il tipo d'uomo che fa conti del genere ogni giorno. Anche perché nella sua casa di riposo c'è poco altro da fare. La vita trascorre placida, fin troppo. Hendrik ha sempre fatto buon viso a cattivo gioco, ma ora si chiede se davvero vale la pena di continuare così. E siccome nella vita bisogna avere dei progetti, o perlomeno fare degli esperimenti, Hendrik decide due cose. La prima: farsi dare dal suo medico la pillola della dolce morte. La seconda: prima di prenderla, concedersi un anno, e in quell'anno fondare un club. Nasce così il Club dei vecchi ma mica morti, con regole di ammissione rigidissime per partecipare alle varie attività, tra cui: l'ingresso a un casinò, un workshop di cucina, un corso di tai chi... In quest'anno di vita succederanno tante cose, ci saranno tante scoperte, tante perdite e molti piccoli esperimenti di felicità... E alla fine si vedrà chi l'avrà vinta: la pillola o una nuova primavera da attendere.
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Autore:
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Traduttore:
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Editore:
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Collana:
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Edizione:2
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Anno edizione:2017
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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MARIA Grazia Tornisiello 10 maggio 2018
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Antonio Spinelli 29 novembre 2017
E chi l'avrebbe mai detto che anche in una casa di riposo la vita sarebbe stata divertente e piena di sorprese? Hendrik Groen, il protagonista del libro, ha 83 anni e un quarto e tanta vita alle spalle. Esperienze belle ma anche brutte, che, però, non gli impediscono di godere di piccoli momenti di felicità insieme ai suoi amici vecchietti e malconci come lui. Una vera poesia.
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Sarà poi vero che lo scrittore sia realmente "84 years old"? Nel diario di un anno: acutezza, giustezza delle parole e dei concetti e acume nelle considerazioni contrastano con la decadenza fisica del protagonista (uno dei tanti nel libro). E' uno degli uomini fortunati dove il tempo ha fatto il suo dovere con il fisico ma è stato magnanimo con la mente? A parte questo è un libro che vale la pena leggere anche per la semplicità del linguaggio, per l'uso della verità e del cinismo conditi da un po' di sarcasmo ma sempre con equilibrio. Verso la fine, giustamente, il tempo reclamerà i suoi diritti. Sarcasmo e cinismo lasciano il posto a una giusta remissività.
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