Recensioni Pipe Dream

Capitano ogni tanto nel Jazz dischi inusuali, diversi da tutti gli altri: dai primi istanti capisci di essere in un’altra dimensione. Sei convinto di avere di fronte una porticina simile a tante altre, la apri quasi distrattamente e invece ti trovi in una strada piena di anfratti, svolte improvvise, inaspettati scorci, diversi l’uno dall’altro: tanto da dimenticarti dove fossi solo un attimo prima. E non vuoi far altro che esplorare, inoltrarti in quella misteriosa nuvola mistica, Summer Prayer, che diventa sognante e fiabesca, con Looking For Home, ma nemmeno fai in tempo ad incantarti che ti ritrovi tra personaggi giocosi e un po’ buffoneschi, che fanno di nome Vibrafono, Trombone, Pianoforte, Violoncello e Batteria, e giocano e dialogano tra loro in They Were Years. Poi però te li lasci alle spalle perché ti innamori di una piccola, tenera e svagata canzone d’amore, Pictures, e così, un po’ sopra le nuvole vai ad ascoltarti un quasi blues, quasi, non proprio un blues, perché è multiforme e il suo nome è Pipe Dream: è un nome, Pipe Dream, non un titolo. Da quel sogno al country stralunato di Sam (for Sam Amidon) il passo è breve, solo una piccola, ma decisiva svolta.)
20,40 €
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