Plutarchi Chaeronensis De musica Carolo Valgulio interprete
La traduzione latina del "De musica" plutarcheo, che Carlo Valgulio approntò almeno in parte prima del 1492, uscì dall'officina tipografica bresciana di Angelo Britannico nel 1507, preceduta, da un ampio Prooemium, la cui stesura finale è certamente posteriore al 1502. La duplice fatica, della quale non si conoscono manoscritti, e che precede di due anni l'editio princeps del testo greco del De musica, all'interno dell'Aldina dei Moralia di Plutarco, è dedicata a Titus Pyrrhinus, nome latinizzato del giovane chierico Tito Perini da Gazzaniga. Se la traduzione testimonia il profondo interesse maturato da Valgulio per la musica fin dagli anni '70 del Quattrocento, il Prooemium documenta la sua conoscenza diretta di testi musicologici greci, cosa assolutamente straordinaria per l'epoca. Grazie alla loro fortuna editoriale, legata all'imponente diffusione, lungo il Cinquecento, delle traduzioni di altre opere del corpus plutarcheo, i due testi, dei quali si presenta qui l'edizione critica, costituirono una fonte preziosa di notizie sulla musica greca antica soprattutto per trattatisti, teorici della musica e compositori contemporanei e successivi, i qu
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Anno edizione:2021
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