La poetica di Pietro Gatti. Tra disimpegno e mitopoiesi
Rileggere il poeta Pietro Gatti in quest'epoca di globalizzazione sfrenata e tumultuosa non è un puro esercizio retorico e letterario, ma l'occasione per un ripensamento sulla condizione umana e sull'organizzazione della società. L'uomo dell'antropocene e del novacene viene chiamato a ripensare il rapporto uomo-natura, a riscoprire valori perduti per superare l'"immondezzaio consumistico", praticare e tessere rapporti di solidarietà e di fraternità. Da un innocente poeta ricaviamo il monito della riscoperta della sacralità del pane e della vita in armonia con la bellezza della natura. Il poeta ci ricorda laicamente che la terra è il nostro unico paradiso, anche se il male di cui l'uomo è capace la rende, troppe volte, un tragico inferno. Gatti non s'interroga, dopo la morte nicciana di Dio sul suo silenzio e il suo canto si fa disperato e tragico.
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Anno edizione:2020
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In commercio dal:15 luglio 2020
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